Opera prima di Luca Magri, che nel film ricopre anche il ruolo protagonista, Il vincente tratta il triste tema della ludopatia. Il film, ambientato e girato a Parma, città natale di Magri, racconta la storia di Antonio, un giocatore d’azzardo che trascorre la sua vita tra tavoli verdi, bar e night club. Ma l’arrivo nella sua vita di Dalia, una giovane romana trapiantata a Parma, stravolge la sua routine.

Volutamente girato in b/n, Il vincente è un film che affronta una difficile tematica, quella del gioco d’azzardo, ma compie un’analisi della patologia attraverso una prospettiva poco esemplare, interamente incentrata sul protagonista, che non smette di accettare e lanciare sfide, anzi ricorre agli istinti più bassi sfociando nella violenza fisica contro i suoi avversari sul finale. La sceneggiatura si muove su coordinate già viste e l’originalità non risiede nella storia d’amore intrapresa dal protagonista Antonio con Dalia, poi, come da copione, dal risvolto tragico per via del coinvolgimento nel gioco anche della ragazza. La trama incastona al suo interno cliché e rimandi al cinema drammatico/sportivo ove il protagonista, spesso in ascesa, vive un declino per poi riconquistare brandelli della sua vita proprio attraverso la sua attività principale. Una sfida con se stessi che, nel caso di un film a tema sportivo, può anche conquistare il pubblico attraverso l’avvincente sviluppo della trama, ma che in un simile caso non può certamente far leva sull’argomento portante del film. Peccato, perché Magri e compagni ben si prestano alla messa in scena del copione e anche fotografia e scenografia, così come anche le musiche, si presentano coerenti con la drammatica vicenda. Un’occasione che poteva essere sfruttata meglio.