Sparare sulla tv, al giorno d'oggi, è esercizio fin troppo facile; ma, ad ogni buon conto, benemerito. Perché denunciare gli eccessi della tv spazzatura, i danni del presenzialismo televisivo, le conseguenze nocive dell'informazione, o della politica, che si fanno spettacolo, non è solo gioco di moda, esercizio di stile o scimmiottamento da blockbuster americani. Al contrario può significare, in molti casi, attaccamento ai valori essenziali della nostra esistenza, che rischiano di perdersi sempre più nella confusione mediatica da terzo millennio. Ben venga dunque, perché appunto contro la piovra televisiva e le sue degenerazioni fa fuoco a tutto spiano l'opera seconda di Alex Infascelli, Il siero della vanità, film-noir prodotto da Rodeo Drive con la collaborazione non casuale, perché le critiche quando sono costruttive fanno sempre bene, di Rai Cinema. Per rendere credibile e cinematografica la pericolosità del velenosissimo, e qui non solo simbolico, siero, Infascelli si è ispirato stavolta ad un romanzo soft-horror di Niccolò Ammaniti (per l'esordio con il fortunato e premiato Almost Blue lo scrittore di riferimento era stato invece Lucarelli) e ha trovato attori bravi e di sicuro richiamo: come Margherita Buy, poliziotta in crisi umana e professionale, ma sempre in grado di fiutare la pista giusta; e come Francesca Neri, bella/brutta copia dei tanti conduttori di talk show che deliziano/infestano con imperdonabile invadenza i piccoli schermi di casa nostra. Sonia Norton conduce da anni uno show, la cui formula sembra il condensato dei tre o quattro più popolari programmi trasmessi quotidianamente dalla tv italiana. Dopo una puntata particolarmente movimentata uno degli ospiti abituali scompare. La polizia indaga, ma le misteriose sparizioni continuano. Gli investigatori sono a un punto morto, mentre il paese freme e la star televisiva enfatizza 'l'attacco senza precedenti al cuore della nazione'. Finché non viene ripescata Lucia Allasco, agente in disarmo, in lite con ex marito e col figlio adolescente, sempre attaccata alla bottiglia di birra; segnata da un'azione sfortunata che l'ha resa claudicante e nella quale ha perso la vita un suo collega. Sarà proprio lei, una volta rimessasi in gioco, a scoprire che tutti i sequestrati avevano partecipato a una stessa spettacolare puntata del Sonia Norton Show, qualche anno prima'. Senza naturalmente anticipare nulla della suspense finale, il dorato popolo che fa audience avrà presto nuovo materiale su cui discutere appassionatamente. Mentre il cinema italiano trova un giovane regista di ottime professionalità e potenzialità, e ne approfitta per spezzare una facile ma doverosa lancia contro la nemica di sempre; mai tanto aggressiva e pericolosa come ora.