Trio che vince non si cambia? Milano oggi, Giacomo, di nome e di fatto, è un ricco broker con ufficio a Porta Nuova, villa in Brianza, trophy wife amante dei ritocchino e figliolo anemico; Giovanni è il suo fido maggiordomo, cultore di arti marziali segretamente innamorato; Aldo è un venditore abusivo trasferito dall'anziana madre causa povertà molesta…

Dopo 17 anni di attività cinematografica (Tre uomini e una gamba, 1997) e 4 di pausa (La banda dei Babbi Natale, 2010), Aldo, Giovanni e Giacomo tornano sotto l'albero, con la ricetta che ben conosciamo (affiatamento, comicità di gesto più che di parola, pudicizia verbale, bontà e a tratti buonismo) e qualche (im)percettibile novità: meno ancoraggio sociale (la crisi c'è, ma in fondo non duole) e apertura al fiabesco, alla tenera fantasia che – il Trio ci crede – tutto può e tutto salva.

Nel cast troviamo anche Francesca Neri (banchiera con licenza erotica), Guadalupe Lancho (love interest di Giovanni) e  Giuliana Lojodice (mamma di Aldo), ma a Il ricco, il povero e il maggiordomo manca quel che va più di moda nell'Italia dicembrina del '14: il corrotto. Paraocchi o evasione, caro Trio?