Le buone intenzioni si vedono fin dalla prima scritta che compare sullo schermo: “In Africa 30.000 elefanti vengono uccisi ogni anno per le loro zanne d’avorio”. Seguono i titoli di testa che mescolano l’estro alla Saul Bass e i canoni da cartone animato. L’obiettivo è lanciare un forte messaggio ecologista, sensibilizzare sulla piaga del bracconaggio, e realizzare una storia per tutta la famiglia. Ma purtroppo Il ragazzo e il grande elefante di Richard Boddington è un’avventura adatta solo a un pomeriggio piovoso.

Sequenze strappalacrime, musica a effetto. L’immagine che viene fornita dell’Africa è solo turistica. Ogni inquadratura una cartolina, per descrivere un luogo magico dove uomini ed elefanti fanno amicizia con uno sguardo. È una favola, s’intende, ma portata avanti con toni ricattatori e giochi di luci da spot pubblicitario.

Dimenticatevi Il grande Joe con Bill Paxton e Charlize Theron o Gorilla nella nebbia con Sigourney Weaver. Qui i bracconieri non sono neanche tanto cattivi, sono più sbadati che brutali, e spesso suscitano un’ilarità involontaria. Il ragazzo e il grande elefante è il classico film dagli intenti nobili che si perde per eccesso di zelo. Non mancano ovviamente le scene al rallentatore, per sottolineare l’enfasi del momento, e le riprese con i droni per esaltare i colori dell’Africa.

Il protagonista è un ragazzo che rimane orfano. È solo, così si trasferisce dagli zii che vivono in mezzo alla natura selvaggia. Si innamora subito del nuovo ambiente, al primo safari si smarrisce, finisce in una grotta, e poco dopo inizia a cavalcare gli elefanti. Intanto le ricerche proseguono, anche se la zia, interpretata da Elizabeth Hurley, non ha l’aria troppo preoccupata.

Nessun sussulto, nessun brivido. Forse i bambini lo sopporteranno, ma per gli adulti è uno sbadiglio continuo. Il film è già stato trasmesso su Rai Gulp e Rai Premium, e adesso è disponibile su Amazon Prime Video.