Dal piccolo paesino Agro, nel nord Italia, alla Patagonia del Cile. E' la storia dell'opera prima di Alessandro Lunardelli, dal titolo Il mondo fino in fondo, presentata Fuori concorso al Festival del cinema di Roma per la sezione Alice nella città. Protagonisti sono i due fratelli Piovano: un diciottenne omosessuale Davide (interpretato da Filippo Scicchitano, noto al pubblico per la sua interpretazione nel film Scialla! di Francesco Bruni) e Loris (Luca Marinelli) trent'anni e tifosissimo dell'Inter. Loris non ha idea che suo fratello sia omosessuale. Un giorno decidono di andare a Barcellona per vedere la partita. Lì Davide conosce Andy (Cesare Serra), un ragazzo cileno, ecologista convinto, di cui si invaghisce, e decide di partire con lui per Santiago.
Tra lotte ecologiste e attivisti politici a capo dei quali c'è Ana (Manuela Martelli), l'ex ragazza di Andy, il regista mette in scena un film su due fratelli in fuga, attraversando contemporaneamente più generi: il road-movie, la commedia, la storia d'amore e il film di denuncia. Da una parte c'è l'Italia e il suo provincialismo, dall'altra la Patagonia con i suoi ghiacciai e la sua natura. Da una parte l'ossessione di Loris per l'Inter che nel 2011 celebra il triplete, dall'altra la conferenza sul clima di Copenhagen e le lotte in difesa dell'ambiente contro le multinazionali che costruiscono miniere di estrazione di metalli nocivi.
Il mondo fino in fondo è a tratti un po' troppo ambizioso, ma nel complesso è un buon film d'esordio che ci regala inoltre meravigliose immagini del ghiacciaio di San Rafeal.