C’è solo una cosa peggiore che venire lasciati, ovvero aspettare un messaggio della fidanzata messasi in “pausa” (38 giorni) quando si è a cena con la famiglia: un padre che racconta i soliti aneddoti senza capo né coda, la madre svampita e sottomessa che cucina le solite cose e tiene ancora appeso il portasciugamani – sventuratamente – a forma di pene che facesti alle elementari; una sorella che pende dalle labbra del promesso sposo e sforna dubbie torte allo yogurt. Accade ad Adrien, trentacinque anni, qualche insicurezza, molto amore per Sonia e, non bastasse, un’offerta che non può rifiutare: tenere, gli chiede il futuro cognato Ludo, il discorso al matrimonio.

È appunto Le discourse (Il discorso particolare), tratto dal libro omonimo di Fabrice Caro, diretto da Laurent Tirard e interpretato dal protagonista Benjamin Lavernhe con Sara Giraudeau, Kyan Khojandi, Julia Piaton, François Morel, Guilaine Londez.

Il romanzo, a giudicare dalla sceneggiatura dello stesso Tirard, non deve essere affatto male: anamnesi degli incagli relazionali dal voltaggio ironico, sarcastico, perfino dissacrante, frammenti del dialogo amoroso messo in pausa, divertissement a briglia sciolta, un po’ di zolfo sulle istituzioni, dalla famiglia al matrimonio. E il film?

Be’, Lavernhe ci mette a parte dei rovelli di Adrian con esprit de finesse, sguardi in camera, esibita scioltezza, e non gli si potrebbe chiedere di meglio: incarnando le puntute osservazioni di Caro, squaderna un manuale di sopravvivenza ilare, empatico e sferzante, passando in rassegna lo spauracchio del tradimento, il sesso anale frustrato, le dinamiche servo-padrone delle coppie, il pericolo della verità, la vacuità dello storytelling, la necessità dell’artifizio, il coraggio di mettersi in scena, e alla prova.

Tutto bene? No, anche sullo schermo il gioco è bello se dura poco, e qui nonostante gli 88 minuti la misura è colma prima che il running time si esaurisca, l’iterazione stroppia, le circonvoluzioni danno negli occhi. Insomma, questione di sintassi involuta e, al tavolo di scrittura, di analisi logica lasca: tagliare Il discorso perfetto, perché fosse tale, avrebbe giovato.