Berlino 1965. Tre agenti del Mossad sotto copertura devono catturare un pericoloso criminale nazista, meglio noto come il dottor Morte di Birkenau (come Joseph Mengele). In pochi giorni  Rachel, David e Stefan (Jessica Chastain, Sam Worthington e Marton Csokas) riescono a concludere la missione. Da quel momento incominciano i problemi: il “trattamento” da riservare allo sterminatore di ebrei,  l'attrazione fatale che David e Stefan provano per Rachel, l'angusto appartamento in cui si nascondono, fanno salire la tensione alle stelle con conseguenze inevitabili. Trent'anni dopo, Rachel (in versione adulta Helen Mirren) è diventata famosa. La figlia ha scritto un libro sui fatti che hanno promosso la madre e i colleghi a eroi nazionali (Rachel si è sposata con uno di loro: Stefan, ora con la faccia di Tom Wilkinson). Ma il ritorno di David (Ciarán Hinds) e la notizia che il “mostro” è ancora vivo o almeno proclama di esserlo, scatena il caos: qual è la verità? Che cosa è successo davvero quell'ultima sera a Berlino?
Incomincia così Il debito di John Madden, in uscita il 16 settembre per Universal, dopo varie vicissitudini legate alla distribuzione, e procede sul filo del rasoio del tempo, attraverso flashback e rarefazione degli avvenimenti. Soggetto insolito per il regista di Shakespeare in Love e remake di un omonimo thriller israeliano, che immaginiamo pieno di buone intenzioni. Al di là dell'attualità di alcuni spunti (il diritto di farsi giustizia in nome di crimini contro l'umanità), il punto di forza di tre quarti di Il debito è nella caratterizzazione dei personaggi, soprattutto quello di Rachel, interpretato da Helen Mirren, premio Oscar per The Queen, e nella prima parte del film da Jessica Chastain. Sulla strada della vendetta e del risarcimento, il plot perde però pathos e suggestione e neanche la bravura della Mirren riesce a dare credibilità alla sequenza finale. Per Madden un'occasione mancata, per Jessica Chastain l'ulteriore conferma di un talento naturale.