A cinque anni dal fallimento di The Man Who Killed Don Quixote, sfortunato tentativo di portare sullo schermo il capolavoro di Cervantes, Terry Gilliam finalmente libera la fantasia e da vita a una personale e quanto mai visionaria rivisitazione delle fiabe dei fratelli Grimm. Non che ci fosse da aspettarsi altro da uno dei registi immaginifici per eccellenza, per intima natura e artistica vocazione impossibilitato ad adeguarsi a riletture piatte e banali dei romanzi che gli capitano per le mani. Ma qui, diciamolo subito, l'immaginazione ha davvero cavalcato a briglia sciolta: alberi che si muovono, uomini-lupo, streghe malvagie, laghetti magici, torri inaccessibili, ragnatele avvolgenti, rospi dai poteri infallibili, tombe incantate, insomma un bestiario umano e non umano da far perdere la testa. I fratelli Grimm e l'incantevole strega, sin dalle prime inquadrature cattura lo spettatore invitandolo a far piazza pulita delle proprie sovrastrutture per tornare bambino e perdersi nel mondo fatato abitato da Cappuccetto rosso e l'Omino di marzapane, Biancaneve e Raperonzolo. Perché la grande idea di Gilliam è quella di servirsi di tutti i personaggi dei Grimm e di inserire i due fratelli scrittori nel loro universo, forzatamente  protagonisti sopra le righe della fiaba nera che prende corpo sotto i nostri occhi. Finzione e realtà si mischiano così in un continuo gioco di specchi che comunque li si guardi, specchi magici restano. La strega cattiva-Monica Bellucci ha strappato con un incantesimo la vita eterna, però il bellissimo volto è orribilmente devastato dai segni del tempo: nessuna paura, l'immagine percepita da chi le posa gli occhi addosso è quella di una creatura perfetta. Un ruscello appare calmo e tranquillo, chi vi si immerge ne conosce invece ben presto i poteri sovrannaturali. Fortuna che, come in ogni favola che si rispetti, il finale non può che essere lieto e l'ordine ristabilito. Un gran divertimento, insomma. Forse più per adulti che ambiscono a rivivere emozioni e paure provate nell'età dell'innocenza che per infanti resi smaliziati da racconti neri ben più forti di questo. E se poi, continuando il gioco, si vuole trarre una morale e dare una interpretazione, eccole qui: i fratelli Grimm sono l'alter ego di Gilliam e il bosco incantato il mondo del cinema. Provate voi a uscirne vivi.