Da sempre la magia ha incantato anche sceneggiatori e registi. Da Il Mago di Oz alla saga di Harry Potter, alla trilogia de Il signore degli anelli sono state numerose le pellicole destinate a pubblici di ogni età.
Negli ultimi anni la "moda" sembra si sia ispirata soprattutto alla magia "da palcoscenico" basti pensare a due illustri esempi: lo spettacolare The Prestige (2006) con Hugh Jackman e Christian Bale, ambientato nella Londra vittoriana di fine '800 in cui due illusionisti si sfidano a colpi di numeri di prestigio per ottenere il favore del pubblico e The Illusionist(2007) con Edward Norton alle prese con trucchi e inspiegabili magie nella gotica Vienna a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Sulla scia delle fortunate pellicole arriva il mago dei maghi, Harry Houdini che torna sul grande schermo a distanza di oltre 50 anni. Era il 1953 infatti quando Tony Curtis diede il volto per la prima volta al grande illusionista nella pellicola diretta da George Marshall, oggi quel volto ha il nome di Guy Pearce, nel nuovo film dell'australiana Gillian Armstrong.
L'incipit della pellicola prende il via da un episodio avvenuto realmente nella vita dell'uomo, quando questi voleva smascherare gli spiritisti. Houdini non riesce a perdonarsi di non essere stato vicino alla madre nel momento della morte. Decide quindi di pubblicare un annuncio che promette una ricompensa di 10mila dollari a chi riuscirà a metterlo in contatto con lo spirito della madre. Tra i tanti che si presentano viene scelta una donna di umili origini, Mary McGarvie (Zeta Jones) che insieme alla figlia Benji (Saoirse Ronan), gira per l'Inghilterra con uno spettacolo in cui si esibisce come spiritista. La donna è in realtà una ciarlatana...
Dispiace che la magia del grande illusionista non riesca a catturare l'attenzione dello spettatore, la Gilliam infatti sembra troppo preoccupata a raccontare la storia d'amore tra Houdini e la McGarvie, tralasciando l'aspetto emozionale e fantastico dell'incredibile vicenda d'arte e di vita del mago.