Tony Bill è un mestierante della regia. Di lui si ricordano, si fa per dire, Less than zero (una dichiarazione programmatica?) e la serie tv Law & Order. Ora ha l'occasione della vita: un piccolo kolossal di guerra: Fly Boys, la storia dell'eroica, acrobatica, impareggiabile Escadrille Lafayette, aviatori scelti che nella prima guerra mondiale furono determinanti per la vittoria dell'alleanza italo-franco-inglese. Furono arruolati anche americani che non approvavano l'isolazionismo della madrepatria. Malvisti, guadagnarono i gradi sul campo. Aggiungeteci una storia d'amore con una dolce francesina (Lucienne) e avrete un mix tra Top Gun e Pearl Harbour. E non è un complimento. Protagonista è James Franco, stesso sorriso irritante di Cruise ma più bravo. E' Blaine Rowlings, eroe troppo giovane per essere anche responsabile. Accanto a lui volenterosi carneadi molto simpatici, dignitosa carne da macello di ogni war movie. Improbabile comandante è Jean Reno, che ormai esporta con coraggio la sua espressione disorientata e buffa in ogni divisa e ruolo. Ma il film, dall'ingenuo e virile eroismo fino agli spettacolari e inconsueti scontri tra triplani crucchi e biplani transalpini, è tutto sommato e inspiegabilmente godibile. Come un videogioco.