E' raro al cinema provare più fastidio che per un automobilista che non guarda la strada. Fatto sta che il professor Joe (Colin Firth) rimane vedovo e accetta un insegnamento a Genova, offerto dalla vecchia amica Barbara (Catherine Keener): nel capoluogo ligure, la figlia 16enne Kelly (Willa Holland, stupenda) imparerà l'amore, mentre la minore Marey (Perla Haney-Jardine) si perderà, anche letteralmente, seguendo le visioni della madre morta (Hope Davis, irritante). Se il cast è ben diretto e uniformemente all'altezza, Winterbottom si conferma regista eclettico e talentuoso, maestro del digitale (il direttore della fotografia Marcel Zyskind ci regala fascinose viste in "camera-scooter") e artefice di un nuovo docu-drama. Ma, pur importanti, i pregi di Genova, realizzato con troupe al 50% locale, si fermano qui: l'amaro in bocca non è tanto per l'infelicità formato famiglia, ma per la dabbenaggine con cui è procurata. Perché il professor "non si sa di che" Colin non fa vedere da uno bravo la piccola Marey? Semplice, perché il film finirebbe ancor prima di iniziare. Morale: seguendo con stile e sapienza un ricetta sbagliata, non viene fuori una bella torta. E nemmeno il pandolce genovese