Niente è come sembra (sottotitolo italiano di Focus)? E così sia: nonostante la presenza di Will Smith e Margot Robbie, diffidate.

Il mondo dei truffatori fa da sfondo a una rom com insipida, priva di ritmo, svogliata nei dialoghi e invereconda per storytelling. Artefici Glenn Ficarra e John Requa, specialisti di guazzabugli narrativi e pessimi utilizzatori di star (ne hanno fatte già le spese Jim Carrey ne Il genio della truffa; Steve Carell, Ryan Gosling, Julianne Moore ed Emma Stone in Crazy, Stupid, Love). Anche qui non si capisce bene dove vogliano andare a parare - commedia sentimentale? film da rapina? Storia di redenzione? - ma è certo che si siano infilati anche stavolta in un vicolo cieco. Il cinema di genere non sarà una scienza esatta, ma possiede alcune regole implicite in fatto di costruzione drammaturgica, caratterizzazione, utilizzo dei cliché e dei colpi di scena, che Focus disattende dietro il pretesto di ribaltarle.

Will Smith nei panni del ladro rubacuori, troppo scaltro ed esageratamente charmant perfino per i suoi standard, è semplicemente snervante. Ma con le ossa rotta ne esce anche Margot Robbie che, dopo essere stata magnificata in The Wolf of wall Street, viene ricondotta al ruolo di Barbie-pupona.

Lui conduce il gioco, la fa entrare nel giro, se ne innamora, la molla, la ritrova, la frega di nuovo, poi se ne pente. Lei è uno zerbino.

Il film è ambientato tra New York, New Orleans e Buenos Aires, ma lo capiamo solo dalle didascalie e da qualche parola spagnoleggiante. Visivamente il film sembra sgargiante, ma è solo patinato e piatto. Siamo dalle parti della patacca che luccica. Della copia carbone del glamour.

E sì, perché no?, del Soderbergh ultima maniera. Quello che mette a fuoco tutto e nulla rivela.