Arriva dalla Francia, con un ritardo di tre anni, l'ennesima variazione del sottogenere nuziale tanto in voga in questo ultimo periodo. Fidanzati da tempo, Arthur e Lola (Zaccai e de Fougerolles), decidono di sposarsi dopo che tutti gli amici, intorno a loro, compiono il grande passo. Le intenzioni sono precise sin da subito però: cerimonia in riva al mare, pochi invitati, esborso monetario controllato. Ovviamente, non andrà così. La semisconosciuta Julie Lipinski scrive (insieme a Laurent Tirard, regista del recente Le avventure galanti del giovane Molière) e dirige questa commedia che tanto ricorda il nostrano, ma realizzato successivamente, Il giorno + bello. La cosa non depone certo a suo favore, ma è fuori di dubbio che l'interpretazione dei due protagonisti riesce, in qualche occasione, a trarlo d'impaccio: monocorde dal punto di vista estetico e soffocato da una regia anonima e senza guizzi, Finché nozze non ci separino (casualmente, in originale, era Le plus beau jour de ma vie...) scivola via solo grazie alla verve di Hélène de Fougerolles e all'inerzia stralunata di Jonathan Zaccai, imperdibile quando - tramite un plastico popolato da soldatini e Playmobil - spiega a futura consorte e parenti più stretti come dovranno comportarsi il giorno del matrimonio. Il resto del cast, eterogeneo e divertito, si presta alla causa senza colpo ferire.