L'Autista (Johnson) esce di galera: ha una lista di nomi da eliminare. Gli danno la caccia un Poliziotto e un Killer assoldato da qualcuno per farlo fuori. La vendetta è una strada lunga e piena di sofferenze, che a tutti insegnerà (o toglierà) qualcosa. Tillman Jr., onesto mestierante (Men of Honor, Notorious B.I.G.), prova ad andare sul sicuro mettendola sulla tecnica ostentata e confezionando un action-thriller cucito addosso ai protagonisti: Dwayne Johnson, di nuovo “badass” dopo le sciocchezze disneyane e più che mai in linea con il citazionismo leoniano di cui il film si compiace (ha due espressioni, con lo zuccotto e senza), e un Billy Bob Thornton in cerca di autore, poliziotto corrotto in cerca di riscatto. La sorpresa finale però è telefonata già mezz'ora prima: le iperboli registiche, e le scopiazzature da La sposa in nero, Il cattivo tenente e quant'altro non celano le pecche di uno script troppo ripiegato sui personaggi principali per non risultare prevedibile. A farne le spese, il killer Oliver Jackson-Cohen e la detective Carla Gugino, che si fa abbindolare per tutto il film, quando sarebbe bastato parlare con il superiore per venire a capo di tutto dopo dieci minuti.