Il furore dell’arte, la spinta verso la tela ancora intatta, l’importanza dell’atto. Il cinema italiano si interroga sul “dipingere”, dalla finzione al documentario. In Volevo nascondermi di Giorgio Diritti, Elio Germano / Antonio Ligabue non si vede quasi mai all’opera, come se fosse impossibile trovare la giusta inquadratura per testimoniare il suo gesto. Il “guardare” si concentra sul quadro ultimato, preservando la magia che si nasconde dietro il talento.

Invece nel doc Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio il gesto è centrale. Il grande pittore e incisore viene mostrato mentre riscrive la realtà, dà la sua interpretazione del mondo. Movimenti rabbiosi, deflagranti, pregni di un magnetismo unico. In un’idea di creatività che trascende il “disegno” e si proietta verso chi la sta ammirando.

Il regista Tomaso Pessina monta il film con un ritmo estremo, quasi selvaggio. Segue l’agitarsi di Vedova, il suo bisogno di trasmettere, il suo scagliarsi indomito verso una materia ancora tutta da plasmare. Perché Vedova è Dalla parte del naufragio, perché studia i classici per poi uscire dalle regole e creare una sua dimensione. Ma Emilio Vedova non è un biopic, non è la narrazione tout court di un’esistenza. È un’esplosione di punti di vista, di visioni che si accavallano, di pensieri, suggestioni, ricordi. In una città che ha sempre accompagnato il protagonista, Venezia, dove tra le calli si sente ancora la voce di chi ha fatto la Storia.

 

Diversi capitoli si avvicendano, sostenuti da un narratore straordinario. Toni Servillo legge il diario di Vedova. Due fuoriclasse si incontrano, scorrono paralleli. Ma Servillo si mette al servizio di Vedova, entra nella Venezia del dopoguerra, nel fervore degli scontri politici, nelle eccentriche descrizioni della figura di Peggy Guggenheim e dei suoi cani. Vedova è Venezia, Venezia è Vedova. Pessina sottolinea il loro legame inscindibile, l’amore per i tratti di Tintoretto, gli scontri con Guttuso. Prende forma un affresco dalle tonalità accese.

L’avanguardia di Vedova si mescola con l’andare dei decenni. Dalla Resistenza al boom, non solo economico ma anche ideologico.  Emilio Vedova. Dalla parte del naufragio è un documento prezioso, ispirato, che rifiuta le mezze misure, si prende i suoi rischi, e ne esce vincitore. Dopo poco più di cent’anni dalla nascita di Vedova, questo è forse il miglior omaggio che gli si potesse dedicare. Il film è disponibile su Wanted Zone, la sala virtuale di Wanted Cinema.