Lui è Reuben Pfeffer, perito assicurativo con l'ossessione dell'igiene, della programmazione della propria vita e della stabilità. Lei Lisa Kramer, la donna che ha sempre sognato fino a condurla all'altare. Matrimonio e luna di miele durano però meno del previsto. Giusto il tempo (24 ore) che la novella sposa si faccia cogliere in flagrante con l'aitante istruttore di sub (e le pinne ancora ai piedi). Mentre amici e colleghi (Alec Baldwin e un camaleontico Philip Seymour Hoffman) fanno quadrato intorno a lui, Reuben incontra Polly (Jennifer Aniston): eccentrica ex compagna di scuola che porta al guinzaglio un furetto cieco, adora la cucina etnica, campa di lavoretti e detesta ogni forma di stabilità. Inevitabile che gli opposti alla fine si attraggano e che nel frattempo accada di tutto. A raccontarlo così 'E alla fine arriva Polly sembrerebbe l'ennesima commedia demenziale americana. E potrebbe davvero esserlo, se a salvarla non ci fossero Ben Stiller nei panni del protagonista e John Hamburg alla regia. Altro che Ruben-Polly, Stiller-Aniston. La vera coppia del film sono loro. Per la terza volta insieme dopo Ti presento i miei e Zoolander, il sodalizio si rinnova e Hamburg esce dalle quinte della mera sceneggiatura. Un buon segno e un'unione che lascia sperare. Un po' sproporzionati i dichiarati riferimenti del regista ad Allen e Wilder, nel film si ritrovano assai più facilmente quelli al repertorio (rumoristico) di Porky's e affini. Con qualche eccesso, un po' poca ambizione e tanta semplicità, il meccanismo comunque ingrana. Stiller bravo come sempre, si conferma un valido caratterista dalla comprovata fisicità. Peccato che ancora non si decida a osare il salto di qualità che gli è sempre mancato. Adesso che ha trovato Hamburg, non ha più nessun alibi.