A cinque anni dal terzo capitolo della serie di film tratta dall’omonimo fumetto per bambini di Jeff Kinney, ecco tornare il giovane e imbranato Gregg Heffley. Questa volta deve vedersela con il più improbabile e burrascoso dei viaggi in macchina, in cui sua madre Susan coinvolge l'intera famiglia. Alle prese con i soliti problemi preadolescenziali, Gregg cercherà invano il modo di migliorare la sua vita, con l'unico risultato di continuare invece a peggiorarla.

Il film di David Bowers - regista anche dei precedenti due capitoli - è totalmente diretto al pubblico di giovanissimi, nell'impalcatura narrativa che regge la storia non tenta minimamente di strizzare l'occhio a fasce di pubblico adulte.

Diverso invece è il discorso che riguarda la messa in scena: se il film scorre per lunghi tratti su binari estetici scontati, ecco che nella parte finale si concede invece un paio di spassosi omaggi al cinema di Alfred Hitchcock, in particolar modo a due suoi capolavori che non sveleremo per non rovinare la sorpresa al pubblico.

Ultima nota lieta del film il ritorno al cinema di Alicia Silverstone, in sintonia con il tono del racconto nella parte della madre del giovane protagonista. Per il resto Diario di una schiappa: Portatemi a casa! è puro intrattenimento per gli spettatori più piccini. E probabilmente va anche bene così...