A Zagabria, in Croazia, vive Vesna, un’infermiera ormai non più giovane con due figli adulti. Un giorno, l’ex marito torna a farsi sentire dopo diversi anni, tramite una serie di telefonate; criminale di guerra durante i conflitti balcanici, l’uomo ha appena fatto ritorno dal tribunale internazionale dell’Aia. L’occasione di dialogo, per i due coniugi, offre il fianco alla riapertura di antiche ferite mai cicatrizzate, la cui origine è da ricercare nel passato sanguinoso e negli spettri della storia di una nazione sorta in mezzo al caos e alle macerie della guerra.

Lungometraggio diretto da Zrinko Ogresta, Dall’altra parte ha tutti i connotati di un racconto morale dove la ricerca del perdono e della pace interiore si scontra, quotidianamente, con il senso di colpa e il rimpianto. Intimista, secco, austero, il film pone in scena personaggi (forse troppi e non tutti messi adeguatamente a fuoco) con cui è obiettivamente difficile entrare in sintonia. Abbondano i segmenti narrativi risolti in piani sequenza minimali, ma la regia gelida, preoccupata di suonare antiretorica a tutti i costi, smorza, ed è un peccato, sino al lumicino i barlumi dell’emozione.