La prima vera delusione del festival. Sylvie Verheyde è la regista di Stella, film che ci aveva molto sorpresi. Questo suo Confession... è un disastro, un naufragio senza superstiti. Tratto dal romanzo (1836) di Alfred De Musset.
Parigi, 1830. Octave (Pete Doherty) è tradito dalla sua amante, disperato si dà a ogni vizio, muore suo padre, va in campagna, incontra una giovane vedova, Brigitte (Charlotte Gainsbourg). Il che sarebbe una fortuna, ma non in questo Ottocento da cartolina dove ogni passione sfiorisce e si scolora nella disillusione. Il film sembra un brutto fotoromanzo. Il romanticismo è ridotto ai minimi e superflui termini. I paesaggi sono stereotipi di paesaggi. I costumi sono noleggiati. Lui è quanto di meno passionale ci si possa aspettare. Lei aspetta che lui si svegli e si decida. Macché. Tanti malesseri sullo schermo e, per noi, una noia mortale.