Attenzione a non mangiare l'unica ciliegina che c'è sulla torta, potrebbe far esplodere la vostra relazione. E' quello che succede ad Amanda (Laura Morante) quando si accorge che il compagno Bertrand (Frédéric Pierrot) ha pensato bene di divorare il succulento frutto durante la cena per festeggiare il loro anniversario. Un'inezia che la donna vive come segno di egoismo inaccettabile e fa scoppiare tutte le insoddisfazioni del loro rapporto.
Sostanzialmente Amanda soffre di androfobia, ha paura degli uomini, come sostiene lo psicoanalista-marito della sua migliore amica Florance (Isabelle Carré). Ma quando al veglione di Capodanno conosce Antonie (Pascal Elbé) sembra improvvisamente sciogliersi. In realtà è solo vittima di un equivoco: è convinta che Antonie sia gay e quindi innocuo. E' Ciliegine, esordio alla regia dell'attrice Laura Morante, che ne ha anche scritto la sceneggiatura, insieme a Daniele Costantini, e contribuito alla produzione, insieme al marito Francesco Giammatteo.Una commedia sentimentale sullo sfondo di una magnifica Parigi che si basa su uno scritto di Sigmund Freud (il saggio d'interpretazione su Gradiva, romanzo di Wilhem Jensen): meglio fingere e non rivelare la verità (in realtà Antonie non è gay ed è innamorato perso di lei) per spingere Amanda a far uscire i suoi veri sentimenti e a superare le sue paure.Laura Morante sa cogliere le emozioni dell'universo femminile e la complessità dei rapporti di coppia, i silenzi e i non detti, le disattenzioni e le incomprensioni quotidiane che diventano muri insormontabili e generano crisi che solo le parole possono superare.Forse Amanda è un po' troppo testarda e ha un carattere troppo difficile, un pò troppo "rompiscatole", come Lucy van Pelt (la ragazzina bisbetica e cinica delle strisce a fumetti Peanuts), a cui Laura Morante si è ispirata, alcune parti del film sono troppo naif, ma per la neo-regista è comunque una buona ciliegina sulla torta.