Arrivato 10 anni dopo il primo Civil War a fumetti, il film che doveva sbertucciare la Justice League Dc è una mezza sòla. Per carità, sempre meno pasticciato di Batman v Superman, ma da casa Marvel era lecito aspettarsi di più.

Invece il terzo Captain America è solo logico e soporifero. L’impressione è che tutte queste primedonne mascherate finiscano per pestarsi i piedi a vicenda, oscurandosi l’un l’altra invece che esaltarsi. In assenza di un nemico vero - il villain è solo un misero preteso (Daniel Bruhl) - i nostri battagliano tra loro, con il risultato che 1) non si sa per chi tifare e 2) si sa già che nessuno si farà male davvero.

L’estensione del dominio della lotta a tarallucci e vino. Troppo serioso per essere comico ma non abbastanza per essere tragico, al di sotto degli standard coreografici Marvel, Civil War è in linea purtroppo con il refrain politico di casa post 11/9: personaggi alle prese con rovelli morali e problemi di responsabilità. Iron-Man si è intristito, la Romanoff ha messo la testa a posto.

Tra i nuovi, Spider-Man versione bamboccione (Tom Holland) perde la sfida con Pantera Nera (Chadwick Boseman), un solitario elegante ed elusivo. Speriamo non ne facciano un altro Steve Rogers.