Una ragazza di un piccolo paese della provincia americana alle prese con tanti problemi - rimasta orfana, deve badare, con il fratello, all'officina meccanica lasciata dal padre - ha la danza nel sangue e sogna da sempre di calcare il palcoscenico. Tra tanti dubbi e mille sacrifici affronta il provino di una prestigiosa scuola di danza, ma non ce la fa, e rischia di rinunciare al suo sogno e accontentarsi di ballare in un club della città o, peggio, tornare al paesino.
Vi ricorda qualcosa? Certo, praticamente tutti i film che ruotano attorno al sogno della danza, da Billy Elliot a Flashdance, da Step Up a Save the Last Dance. E non a caso, tra gli sceneggiatori e i produttori di Ballare per un sogno, diretto dal videoclipparo Darren Grant, ci sono gli artefici degli ultimi due titoli citati. Ma qui, oltre a mancare totalmente lo spessore di un romanzo di formazione, mancano anche dei protagonisti affascinanti – Mary Elizabeth Winstead è completamente incolore -, delle scene di ballo davvero coinvolgenti e qualche spunto minimamente originale. Ballare per un sogno è una pellicola terribilmente banale, che mescola mediocremente degli ingredienti ordinari in una storia vista e rivista.