Arthur (Freddie Highmore) è tornato in vacanza nella casa di campagna dei nonni. Il decimo ciclo lunare si sta concludendo e lui, finalmente, potrà fare ritorno nella terra dei Minimei per riabbracciare Selenia. Purtroppo, però, il papà decide di anticipare il giorno della partenza e lui, sconsolato, non può far altro che obbedire. A fargli cambiare idea ci pensa un "provvidenziale" chicco di riso con su scritto "help", mandato con tutta probabilità dai Minimei, forse minacciati da qualche terribile pericolo... E Arthur, naturalmente, non potrà fare finta di niente.
A distanza di tre anni dal primo, fortunato capitolo, Luc Besson porta nuovamente sullo schermo il mondo dei Minimei, già raccontato in quattro libri scritti dallo stesso regista da un'idea di Céline Garcia: ancora una volta la vita "di sopra" raccontata in live action e l'universo Minimei in animazione, Arthur e la vendetta di Maltazard annoia in superficie e non entusiasma rasoterra, procedendo stancamente verso una "rivelazione" finale già ampiamente anticipata dal titolo e troncata probabilmente sul più bello - con il malvagio Maltazard approdato tra gli umani e più alto di circa 2 metri - per venire incontro alle esigenze del pubblico di riferimento (i giovanissimi), "per i quali 3 ore di racconto sarebbero state forse troppe". Parola di Luc Besson, che quasi sicuramente punta grosso sul prossimo, risolutivo (?) episodio (Arthur e la battaglia dei due mondi), realizzato contemporaneamente, ora in postproduzione, per condurre verso lidi sereni l'avventura del protagonista (bloccato nelle fattezze mini) e dei suoi piccoli amici. Buoni sentimenti e buon cinema non sempre vanno di pari passo: i tempi di Nikita e Leon sono lontanissimi, così come la "cattiveria" di Besson, atteso ormai da anni ad un ritorno significativo sulla scena internazionale. Chi vivrà, vedrà.