In principio era l'amore, e l'amore era presso i bambini. Protagonisti tra i 10 e gli 11 anni, la stessa polisportiva, dove dividersi tra hockey (i maschietti) e pattinaggio artistico (le femminucce), e all'orizzonte un quadrangolare a Mosca…
Sono Amori elementari e, insieme, gli elementi dell'amore quelli serviti sul grande schermo dal documentarista Sergio Basso, che esordisce alla finzione imbarcando nel baby-progetto anche gli allenatori Cristiana Capotondi e Andrey Chernyshov: nelle intenzioni, “una storia a misura di bambino, fatta per emozionarli”, dice molto anche agli adulti, che l'amore ha della ragioni che l'età poi disconosce.
La palestra documentaristica di Basso dà nell'occhio, il tallonamento realistico di Matilde e Tobia, Katerina e Aleksej apre a un effetto verità che supera le barriere anagrafiche: se la regia ad altezza di bambino, con la fantasia a briglia sciolta e Gianni Rodari e Chagall per exemplum, può lasciare interdetti gli spettatori più sclerotizzati, questi Amori non finiscono all'alba nella via, non smettono di insegnare l'amore, e la mancanza a quell'età del metadiscorso amoroso dà al fare il primo piano: ciak, azione! Insomma, non ci si annoia, e una volta tanto tornare bambini è riscoprirsi fanciullini: fate largo allo stupore!