Delle due l'una: o Lasse Hallström se la cava decisamente meglio ai fornelli piuttosto che dietro la macchina da presa, oppure il suo cinema preferisce prenderti per la gola piuttosto che per gli occhi. Comunque sia, come e meglio di Chocolat, questo Amore, cucina e curry a noi non è affatto dispiaciuto e siamo i primi a sorprendercene.

Tratto dal bestseller di Richard C. Morais, Madame Mallory e il piccolo chef indiano, Hallstrom cucina una commedia tanto deliziosa quanto delicata, che racconta l'ascesa di un giovane Masterchef di Bombay in un piccolo paesino ai piedi dei Pirenei dove si è trasferito con la famiglia. Portare il pollo al curry nella novelle cousine di Francia è impresa audace, soprattutto quando a difendere i fornelli di casa c'è un'arcigna ristoratrice che ha l'ossessione per la seconda stella Michelin. Ma al cinema, si sa, nulla è impossibile.

Melting pot culinario ed elogio dei sapori - tutti, nessuno escluso - della vita: il marchio Hallsstrom è inequivocabile. Per una volta però il suo ruffiano buonismo non irrita e il film scivola via che è una meraviglia, senza intoppi né conflitti, oleato dalla sapiente sceneggiatura di Steven knight (Locke) e dalla supervisione di Steven Spielberg in produzione. Perfetto il cast - Helen Mirren e Om Puri su tutti - e azzeccata la confezione, scenica come un bignè e infantile come i disegni a pastello. Finalmente una favola per cui val la pena tornare bambini.

P.S. Non sappiamo se Madame Mallory ne sarà altrettanto lieta, ma in attesa delle due stelle Michelin, noi gliene diamo tre belle piene.