Amor ch'a nullo amato Amore 14 perdona... Se a Federico Moccia è permesso citare Salinger: "Questo è il mio Giovane Holden al femminile", allora noi scomodiamo Dante. E anche Louisa Alcott, perchè Moccia, regista e adattatore (con Luca Infascelli e Chiara Barzini) del suo romanzo omonimo, sembra riscrivere pure lei: Piccole veline crescono, con i risultati che conosciamo.
Al netto di ogni moralismo, Amore 14 è immorale e pure la censura se ne sarebbe dovuta accorgere: non basta mettere alla gogna un genitore autoritario e un prete impiccione, caro Moccia, per fare il liberale e/o libertario, se poi - ed è grave - si fanno vivere a dei 13enni i "peggio problemi" dei 17enni o giù di lì, dalla verginità di cui liberarsi il prima possibile alla ricerca della felicità, ovvero del punto G, che a quell'età non deve figurare proprio tra le priorità - c'è anche una perdibilissima tassonomia dell'organo maschile... E che dire, soprattutto, del vero Leitmotiv del film, ossia il consumismo (non a caso, il product placement è poco invasivo), variamente e vanamente esaltato quale unica ragione di vita? Non siamo solo noi a dirlo, grazie a Dio, ma gli stessi coetanei della protagonista Caro, che hanno assistito alla proiezione stampa (uscita formativa...) al Cinema Adriano di Roma: "Non siamo così stupidi, né abbiamo questi problemi", riassume per tutti Chiara, dell'Istituto Seraphicum all'EUR.
Costato 4 milioni e mezzo di euro (150.000 solo per la colonna sonora), Amore 14 ci presenta la 13enne Carolina detta Caro (Veronica Olivier, 19 anni e si vede), che passa le - utili - giornate tentando di rincontrare il ragazzo che l'ha conquistata, Massi (il simil Scamarcio Giuseppe Maggio, 19 anni nel film, 16 nella vita). Quando ha un po' di tempo libero, invece, Caro parla di feste, amore e sesso con le migliori amiche Alis (Beatrice Flammini) e Clod (Flavia Roberto), cercando di tenere a bada la preoccupazione per il grande fratello (Raniero Monaco di Lapio, ex della celebre casa televisiva), aspirante scrittore in lite col padre.
Che dire ancora? Per fortuna, papà infermiere e mamma (Pamela Villoresi) che stira garantiscono a Caro comunque un bel tenore di vita, ma quando serve qualcosa in più Alis vede e provvede che alla nostra pulzella nulla abbia a mancare. Che comunque, il fratellone insegna, non serve sbattersi più di tanto per avere un posto al sole: leggi Mercedes cabrio d'antan e houseboat sul Tevere, pagate facendo fotocopie in una casa editrice e servendo birre al pub - niente al confronto del 19enne Massi, che al primo appuntamento compra una stella a Caro e il telescopio per vederla!
Con Moccia tutto è possibile, anche che Amore 14, che esce in 450 copie con Medusa, non sia l'ennesimo teen-blockbuster: noi lo speriamo, perché se è vero che non si può essere seri a 17 anni, nemmeno si può essere presi per i fondelli a 13.