Esce alla vigilia della Festa delle Donne il film tutto al femminile Amiche da morire per la regia dell'esordiente Giorgia Farina. In una piccola isola siciliana (in realtà il film è girato in Puglia tra Monopoli e Massafra) tre donne completamente diverse si troveranno a dover fingere di essere amiche da morire e a far fronte comune per salvarsi la pelle.
Circondate da anziane pettegole e vecchietti da bar, la provocante Gilda (Claudia Gerini), che vende ai pescatori di tonno la sua arte erotica, la sventurata zitella Crocetta (Sabrina Impacciatore), bollata da tutto il paese come la iettatrice, e la svampita mogliettina nonché madrina dell'isola Olivia (Cristiana Capotondi), che di fronte a un marito bugiardo diventerà una moderna Ragazza con la pistola, saranno casualmente complici nel nascondere l'omicidio e il cadavere di quest'ultimo, oltre all'ingente bottino accumulato dall'uomo dopo varie rapine. A complicare ulteriormente la situazione ci sarà il misogino commissario di polizia (Vinicio Marchioni) pronto a indagare su questa strana amicizia.
L'opera prima di Giorgia Farina è una commedia dai risvolti noir, che mette in scena tre archetipi femminili cari alla nostra tradizione, da commedia dell'arte: la giovane sposa ingenua e eterea, la zitella bruttina, soggiogata dalla madre, che “ha timore” per la vita e la sexy prostituta che fa impazzire gli uomini. La novità è nella centralità data al ruolo femminile nella storia, non più marginale e mero contorno dell'uomo (non più una madre, un amante, una fidanzata all'ombra di qualcuno), ma protagonista nel vero senso del termine.
Dall'essere considerata una reietta dalla società perchè zitella e un po' bruttina o fuori moda (con le calze color carne), al subire le bugie e l'opportunismo di un uomo che usa l'ingenuità e i sentimenti per i suoi fini, fino all'essere vista come solo un corpo sexy senza anima, la donna subisce violenza e il film la denuncia. Riscatta le donne affermando la loro forza, donne che riescono ad essere tutto e il contrario di tutto. Deboli, ma allo stesso tempo forti. Ingenue, ma furbe. Brutte, ma sexy. Smarcando tanti luoghi comuni grazie soprattutto all'autoironia e all'interpretazione delle tre grandi attrici romane. E togliendo la prevedibilità grazie a un colpo di pistola, questa volta femminile. Contro il maschilismo, la violenza e la maldicenza.