Negli ultimi anni il cinema ci ha fatto conoscere le mille facce di Napoli. La Napoli viscerale e intima di L'amore molesto, quella metafisica e solare de I buchi neri, quella drammatica e ferale di Luna rossa. Vento di terra ne racconta un'altra ancora, la Napoli povera,disperata e onesta che si rispecchia nel volto intenso del diciottenne Enzo, apprendista meccanico a Secondigliano, quartiere di palazzoni che si innalzano uno accanto all'altro. Enzo è un figlio del popolo, la madre si arrangia a cucire in casa abiti e gonne, il padre sputa il sangue in una fabbrica di mattonelle, la sorella passa da un lavoro precario all'altro. Una famiglia che fa di tutto per mantenere una dignità e per opporsi al fato, ma che si sgretola quando il capofamiglia muore di infarto. Allora è il momento delle disillusioni, del pericolo di cadere preda della malavita, del dolore che fa chiudere sempre più in se stessi i personaggi. Il ragazzo sembra vedere la luce quando abbraccia la carriera militare e decide dipartecipare alle missioni in Kosovo, viatico a un ritorno a Napoli con in tasca il posto sicuro. Il destino però, ancora una volta, lo sceglie tra tanti, e tornato nell'amata città scopre di essere rimasto vittima delle radiazioni di uranio impoverito. E' in quel momento, solo allora, che lottare sembra non avere più senso. E la città partenopea si trasforma non in un porto sicuro, ma in una grande madre dalla quale farsi cullare in attesa della morte. Girato con immagini secche e inquadrature che privilegiano i primi piani, Vento di terra riprende molti dei temi di Tornando a casa. L'impossibilità di vivere del proprio lavoro, il desiderio di un tetto, la solidarietà cercata tra i propri simili e solo raramente trovata. Marra insiste nel denunciare un disagio sociale che qui però diventa con evidenza anche esistenziale, come dimostra la figura della madre che cade preda della depressione. Uno slittamento non da poco, che svela drammaticamente come la miseria segni l'anima non meno del fisico. Enzo è destinato a soccombere al cancro, ma il suo cuore ha già cessato di battere. Vento di terra si rivela dunque ricco di testi e sottotesti,condensate nelle facce di tutti i personaggi, come in Tornando a casa interpretati da attori professionisti accanto a quellipresi dalla strada. Una scelta espressiva che segna il linguaggio di un autore che, alla seconda prova, conferma di possedere uno stile forte e personale. Uno sguardo sincero e mai compiaciuto. Una capacità di adesione alle storie che rifugge le banalità del melodramma.