Agents Secrets di Frederic Schoendoerffer A quattro agenti segreti francesi viene affidata un'operazione di sabotaggio in Marocco: il team è guidato dal capitano George Brisseau (Vincent Cassel), che coordina Lisa (Monica Bellucci), Raymond e Loïc. L'obbiettivo è intimidire un uomo d'affari russo, affondandogli la nave destinata a trasportare armi per i ribelli dell'Angola. Ma questa missione apparentemente semplice e lineare nasconde verità inconfessabili e tradimenti in agguato. Schoendoerffer (Scénes de crimes) rifugge a priori il glamour di James Bond per inquadrare l'ordinarietà della professione di agente segreto: spazio alle attese e ai preparativi prima dell'ora X, focus sulla quotidianità di 007 senza smoking né belle donne (l'attrice più amata dai francesi è dimessa ad hoc). Davanti alla macchina da presa si materializza l'etica degli agenti segreti, spesso chiamati ad agire sul terreno infido e sconnesso della morale: abituati a ricevere ed eseguire ordini, dimostrano viceversa scarsa dimestichezza con gli imperativi morali. Piegati dalla vil ragion di stato, quando rialzano il capo devono fronteggiare un sistema governato dalle leggi non scritte del tradimento e della ritorsione. Il bikini mozzafiato di Ursula Andress (e di Halle Berry) è qui sostituito dalla muta della Bellucci, impiegata con il marito Cassel in una nuotata notturna, ma il basso profilo non è necessariamente un'ipoteca sulla riuscita del film. Agents Secrets non riesce ad appassionare, gli agenti (impersonati da attori sotto tono, la neo-mamma Bellucci ' manco a dirlo - in testa) sono in realtà "agiti" e la loro esistenza paranoica e meccanica contagia il film stesso. Dalla Francia senza ardore.