Come si fa a trasporre sul grande schermo un genere come la fanfiction, nato per essere letto non in uno ma in mille sospiri, cercando l’immedesimazione con i protagonisti tra dettagli insignificanti e monologhi interiori esageratamente espliciti?

Il problema si pone in occasione dell’uscita di After, il film diretto da Jenny Gage e basato sul bestseller di Anna Todd dallo stesso titolo: cresciuta capitolo dopo capitolo sulla piattaforma online Wattpad, la storia della scrittrice americana nasce come fanfiction su Harry Styles, membro della boyband inglese One Direction.

Solo con la pubblicazione a stampa dei libri infatti il tenebroso protagonista ha acquisito il nome di Hardin Scott, mascherando la sua identità originaria.

Nate come sogni a occhi aperti messi nero su bianco in cui i protagonisti sono le celebrità preferite, per i lettori il punto forte delle fanfiction è un’introspezione spinta, in cui l’amplificazione di fatti minimi supporta spesso trame molto semplici e di vita quotidiana, dove è il progresso della storia d’amore gesto dopo gesto a riempire la scena e determinare tutte le dinamiche della vicenda.

Ma quando si tenta di strizzare in un paio d’ore di film quei fiumi di parole da cotta adolescenziale, con monologhi interiori fatti di farfalle nello stomaco, groppi in gola e risentimenti ardenti, cosa rimane se viene meno anche quella morbosa introspezione abbastanza superficiale da consentire a molti di immedesimarsi nei protagonisti?

Rimane una storia elementare che parla di una ragazza americana, Tessa (Josephine Langford), che arriva al college accompagnata dalla madre che l’ha cresciuta da sola e dal fidanzato di una vita (ovviamente dolce e ovviamente noioso).

Studentessa modello, volenterosa e piuttosto quadrata presto conosce, tramite la sua compagna di stanza, Hardin (Hero Fiennes Tiffin), un ragazzo inglese che sembra un ribelle cuore di pietra ma che in realtà è un amante dei libri (con una passione per Cime tempestose) dall’animo romantico.

“Cattivo ragazzo” navigato e imperscrutabile che sfugge a ogni relazione e ragazza pulita che sa il fatto suo ma un po’impacciata e ingenua? Ovviamente si preannunciano scintille, si aprono le porte di universi sconosciuti, esplorazioni sottomarine di abissi emotivi inimmaginabili… E in questa direzione, prevedibilmente, va avanti la storia, che copre il primo libro della saga scritta da Anna Todd.

Banalità della trama appurata (né salvata dalle prove attoriali dei protagonisti, non proprio brillanti), il film non si riscatta con nuance sottili nel delineare l’evoluzione dei sentimenti dei personaggi (anche se il risveglio sessuale della protagonista è evidente e tutto sommato ben reso sullo schermo). Piuttosto esso sembra un collage di momenti disparati che conducono in maniera non troppo coerente verso un finale raggiunto in modo ottuso e frettoloso.

Dato per scontato il target di After, il film potrà essere appetibile per i fan della saga in virtù di una buona chimica tra gli attori protagonisti, di scene di intimità delicate e anche ben girate, per quanto fine a se stesse, e di una fotografia morbida che avvolge nelle atmosfere cookie cutter da college americano ed evidenzia ogni singolo palpito e ogni battito di ciglia dei due innamorati.

Insomma, After piacerà a chi ama il romanzo da cui è tratto e non vedeva l’ora di dare un volto ai protagonisti, sempre che quel pubblico si accontenti di spiare voyeristicamente nell’intimità dei due accettando di vedersi sottratto un certo approfondimento emotivo nonché una progressione più coerente della vicenda. Per gli altri… Tessa e Hardin non sono certo Heathcliff e Catherine.