Uomini che odiano le donne - Il film

Män som hatar kvinnor

4/5
Sullo schermo il primo libro della Millennium Trilogy. Fedele al cinema più che al romanzo

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DANIMARCA 2009
Il giornalista economico in crisi Mikael Blomkvist, accetta la proposta di un ricchissimo industriale che gli chiede di indagare sulla sparizione, avvenuta diversi anni prima, di sua nipote Harriet Vanger. Le indagini di Blomkvist, condotte con l'aiuto della hacker tatuata e senza scrupoli Lisbeth Salander, porteranno alla luce una sconvolgente e oscura storia, zeppa di segreti che i componenti della famiglia Vanger cercheranno di difendere ad ogni costo.
SCHEDA FILM

Regia: Niels Arden Oplev

Attori: Michael Nyqvist - Mikael Blomkvist, Noomi Rapace - Lisbeth Salander, Lena Endre - Erika Berger, Sven-Bertil Taube - Henrik Vanger, Peter Haber - Martin Vanger, Peter Andersson - Avvocato Nils Bjurman, Marika Lagercrantz - Cecilia Vanger, Ingvar Hirdwall - Dirch Frode, Björn Granath - Gustav Morell, Ewa Fröling - Harriet Vanger, Per Oscarsson - Holger Palmgren, Michalis Koutsogiannakis - Dragan Armanskij, Annika Hallin - Annika Giannini, Sofia Ledarp - Malin Erikson, Thomas Köhler - Plauge, Georgi Staykov - Alexander Zalachenko, Jacob Ericksson - Christer Malm, Fredrik Ohlsson - Gunnar Brännlund, Gunnel Lindblom - Isabella Vanger, Christian Fiedler - Otto Falk, Yasmine Garbi - Mimmi Wu, Stefan Sauk - Hans-Erik Wennerström, Margareta Stone - Birgit Falk, David Dencik - Janne Dahlman, Gösta Bredefeldt - Harald Vanger, Reuben Sallmander - Enrico Giannini, Nina Norén - Agneta Salander

Soggetto: Stieg Larsson - romanzo

Sceneggiatura: Nikolaj Arcel, Rasmus Heisterberg

Fotografia: Eric Kress

Musiche: Jacob Groth

Montaggio: Anne Østerud

Scenografia: Niels Sejer

Costumi: Cilla Rörby

Altri titoli:

Millénium

Millennium - Uomini che odiano le donne

The Girl with the Dragon Tattoo

Durata: 152

Colore: C

Genere: THRILLER

Tratto da: romanzo omonimo di Stieg Larsson

Produzione: YELLOW BIRD FILMS, NORDISK FILM, SWEDISH TELEVISION, ZDF ENTERPRISES

Distribuzione: BIM - DVD: BIM/01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2010) - BLU-RAY: 01 DISTRIBUTION HOME VIDEO (2010)

Data uscita: 2009-05-29

TRAILER
NOTE
- LA REVISIONE MINISTERIALE DEL 22 MARZO 2011 HA ELIMINATO IL DIVIETO AI MINORI DI 14 ANNI.
CRITICA
"Il montaggio, serrato senza isterismi, riesce a bilanciare la mancanza di iper-tecnologie. 'Uomini che odiano le donne' è un film d'azione biologico, privo cioè di finte scene, ricostruzioni al computer e via di seguito. Una crime-story un po' d'altri tempi, di quelle dove ci sono i cattivi veri, e dietro i cattivi veri una società che fa acqua, anche se non si vede." (Boris Sollazzo, 'Liberazione', 29 maggio 2009)

"La narrativa poliziesca di Larsson è perfetta e affascinante, il film lo è molto meno: manca il ritmo, il lavoro di sceneggiatura è inesistente come lo charme, nel contesto conservatore e pacato la ragazza Noomi rapace, nervosissima e piena di piercing, fa l'effetto d'una macchia, d'uno strappo." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 29 maggio 2009)

"Si dice che dai buoni libri nascano brutti film e viceversa. Da un (triplice) romanzo svedese meno che mediocre affidato a un ultrapiatto regista danese, nasce un piatto antikolossal mediocre: filmIkea in cui cercare l'appiglio più maneggevole per accomodarsi senza spendere troppo (di sé) e pisolare con rari sobbalzi di attenzione. (...) Sullo schermo è un fiacco detective improvvisato che mette in fila gli indizi improbabili e le sorprese riciclate assemblate da uno scrittore che ammirava Marlowe, ma dal 'noir dei duri' ha preso solo l'idea facilona che, trovata una fotografia dopo 40 anni, sia proprio quella in cui la vittima bionda guarda il suo assassino. Il libro ha venduto molto? Lo esaltano critici e copertine? Brutti segnali culturali. Le uniche scene che funzionano del tetro film extralarge sono quelle di sesso sadico. Segno pessimo." (Alessio Guzzano, 'City', 29 maggio 2009)

"All'inizio lo spettatore si trova davanti il solito investigatore improprio, quarantenne ma idealista, dalla vita disordinata ma dagli amici devoti. La più connotata aiutante appare gradualmente nella storia, viene violentata, esacerbando l'odio per un certo tipo di uomini, ma dà egualmente il suo contributo di deviante alla 'legalità democratica'. La sua omosessualità resta in ombra, benché le spalle possenti della Parace facciano pensare a un travestito. La connotazione antifascista si risolve in una connotazione antiborghese, dove borghese è chiunque abbia i soldi e metta la cravatta. Quanto a psicologia, quella di Larsson si taglia con l'ascia: quella di Oplev, col coltello." (Maurizio Cabona, 'Il giornale', 29 maggio 2009)

"Altro merito di Plev, il colpo di scena finale, la soluzione del mystery. Giusta, puntuale, fulminante, mentre in genere in questi film troppo lunghi, troppo affollati di personaggi e scene madri, lo scioglimento è sempre deludente. Last but not least, una morale che non dispiacerà ai vetero-comunisti. I cattivi son quasi tutti affaristi danarosi. La morale brechtiana è che è più criminale fondare una banca che sfondarla ritrova qui un inaspettato revival." (Giorgio Carbone, 'Libero', 29 maggio 2009)

"La tela di fondo su cui agiscono funge da condensato dei mali dell'epoca (in versione svedese):
capitalismo e crisi economica, sessismo e fascismo di ritorno. La buona notizia è che il primo film ricavato dalla trilogia Millennium (altri due seguiranno) riesce a preservare l'atmosfera del romanzo, il clima funesto e sinistro in cui il Male trova il suo terreno di coltura. Buona premessa per un tipo di racconto dove l'interesse principale è che i personaggi grattino la superficie delle cose, rivelandone le verità nascoste. Peccato che, poi, la sceneggiatura si accontenti di soluzioni spesso prevedibili, dove nuovi indizi arrivano a intervalli regolari per avvicinare gli investigatori alla soluzione. Il tutto intervallato da episodi di violenza e da scene ad effetto, studiate per non perdere l'attenzione dello spettatore non 'iniziato' alla saga. Niente di male; quanto basta, però, a fare del film di Oplev un prodotto efficiente ma un po' anodino, formattato per l'esportazione." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 29 maggio 2009)

"Ormai sapete tutto: uomini che odiano le donne è il primo romanzo della cosiddetta trilogia di Millennium, nonché il primo dei tre film ispirati ai libroni di Stieg Larsson; Che una storia così profondamente svedese (vedrete cosa succede nel secondo e nel terzo film!) sia prodotta e diretta da danesi è un dettaglio che lasciamo al gossip scandinavo: ciò che vorremmo ribadirvi oggi è che il film funziona soprattutto se non avete letto i libri. Se invece siete fans della trilogia dovrete
rassegnarvi a robusti tagli nella trama del resto inevitabili. Se invece siete vergini eccovi un bel giallo di 2 ore e mezza in cui un giornalista integerrimo viene assunto da un magnate per
indagare sul torbido passato della sua famiglia. C'è di mezzo una serie di omicidi, ma il
giornalista non ne verrebbe mai a capo senza l'aiuto di una geniale hacker capace di infilarsi con il computer nei segreti di chiunque. C'è anche un po' di sesso, e gli uomini non fanno una bella figura. Dirige Niels Arden Oplev (efficace), i protagonisti sono Michael Nyqvist (corretto) e Noomi Rapace (incredibile). Buon divertimento." (Alberto Crespi, 'L'Unità', 29 maggio 2009)