LA RAGAZZOLA

ITALIA 1965
Dopo aver trascorso un anno in riformatorio, Lola torna da Alberto, il fidanzato per colpa del quale ha subito la pena, e lo trova in procinto di sposare Adriana. Dopo aver tentato invano di mandare a monte tale matrimonio, incontra occasionalmente Raul, uno strano tipo di venditore ambulante col quale lavora solo per un giorno. Ritornata presso un'amica, a sua volta impegnata a trovare una sistemazione economica, con questa Lola tenta inutilmente vari mestieri: da barbiera ad aiutante di un mago, da venditrice di modelli di carta a presentatrice di modelli per uomo. E tra un'avventurosa impresa e l'altra, compare sempre Raul con la sua aggressiva allegria e con il suo spensierato ottimismo. Ma Lola, sia perché crede di amare Alberto, sia perché teme un nuovo legame, tenta di sfuggirgli. Finalmente, dopo aver trovato Alberto in intimo colloquio con una dipendente, analizza con maggiore chiarezza i suoi rapporti con Raul e accetta di sposarlo.
SCHEDA FILM

Regia: Giuseppe Orlandini

Attori: Dony Batster - "Maciste", Paola Borboni - Zia Elvira, Armando Carini - Venditore Ambulante Di Lamette, Roberto De Simone - Uranius Astroveggente, Sandro Dori, Giuliano Gemma - Raoul, Diego Ghiglia, Gabriella Giorgelli - Ines, Angelo Infanti - Alberto Antonelli, Agnès Spaak - Lola, Margaret Lee - Adriana Busatti, Libero Grandi, Lamberto Antinori, Lina Alberti

Soggetto: Giuseppe Orlandini, Ugo Guerra

Sceneggiatura: Ugo Guerra, Francesco Milizia, Ottavio Alessi, Giuseppe Orlandini

Fotografia: Angelo Filippini, Raffaele Masciocchi

Musiche: Romano Mussolini

Montaggio: Otello Colangeli

Scenografia: Christel Fritz

Durata: 89

Genere: ROMANTICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA

Produzione: CARLO BESSI E UGO GUERRA PER DAIANO FILM

Distribuzione: ATLANTIS FILM

NOTE
MUSICHE DIRETTE DA: ROBERTO PREGADIO.
CRITICA
"[...] A parte alcuni errori che potevano essere evitati, come quello di far passare Modena per Reggio Emilia, ci sembre che il film, nel suo complesso, pecchi di inverosimiglianza e di ingenuità, mostrandoci caratteri e situazioni abnormi nella loro ostentata semplicità. [...] Non mancano trovate che forse agli emiliani possono piacere, ma oltre questo il film non va [...]. Una bella caratterizzazione, di sapore propriamente emiliano, ce la dà invece Paola Borboni". (Vice, "Avvenire d'Italia", settembre 1965).