MACISTE CONTRO I MONGOLI

ITALIA 1964
Dopo la morte di Gengis Khan, i figli partono alla conquista di Tudela. Occupatala, fanno prigioniera la figlia del re, Bianca, ma non riescono a catturare il giovanissimo erede al trono, Alessio, che è stato salvato da Maciste. Mentre Alessio si procura degli alleati in Ratislavia, Maciste rientra a Tudela e, dopo aver vinto in torneo i capi mongoli, si offre schiavo al posto di Bianca. Un traditore però, Osvaldo, riesce a farsi rivelare il segreto del tesoro di Tudela dopo aver convinto Bianca che Maciste è passato dalla parte degli invasori mongoli. La menzogna di Osvaldo viene subito smascherata dalla sua stessa perfidia perché, conosciuto il segreto del tesoro, fa di nuovo gettare Bianca in prigione. Mentre giunge Alessio con gli alleati di Ratislavia, Maciste, sottrattosi alla schiavitù, dà il suo apporto nella lotta finale. Uccisi i capi mongoli ed Osvaldo, Maciste e Bianca possono coronare il loro sogno d'amore.
SCHEDA FILM

Regia: Domenico Paolella

Attori: Mark Forest - Maciste, José Greci - Bianca Di Tudela, Grazia Maria Spina - Ljuba, Ken Clark - Sajan, Renato Rossini - Suzdal, Nadir Moretti - Khan, Tullio Altamura - Osvaldo, Bianca Doria - Raja, Fedele Gentile - Bernardo, Loris Loddi - Alessio, Renato Terra Caizzi - Karikan, Bruno Scipioni, Giuseppe Addobbati - Re Di Ratsalvia

Soggetto: Domenico Paolella, Alessandro Ferraù, Luciano Martino

Sceneggiatura: Domenico Paolella, Luciano Martino, Alessandro Ferraù

Fotografia: Raffaele Masciocchi

Musiche: Carlo Savina

Montaggio: Otello Colangeli

Scenografia: Alfredo Montori

Costumi: Vera Marzot

Altri titoli:

HERCULES AGAINST THE MONGOLS

Durata: 90

Colore: C

Genere: AVVENTURA

Specifiche tecniche: EASTMANCOLOR, TOTALSCOPE, 35 MM

Produzione: JONIA FILM

Distribuzione: JONIA REGIONALE - AVO FILM

NOTE
- NADIR MORETTI E' ACCREDITATO COME NADIR BALTIMORE, GIUSEPPE ADDOBBATI COME JOHN MCDOUGLAS.
CRITICA
"Tutto è stato detto e ridetto su Maciste e i suoi compagni cinematografici, sul gusto perverso di un pubblico avido di questi meschini cantori di gesta, sull'infantilismo dello scenario e sulla pochezza della realizzazione [...]". (C. Cobast, "Saison '64", Parigi, 1964).