Diario di una schizofrenica

ITALIA 1968
La giovane Anna, manifestando fin da piccola deviazioni patologiche, viene condotta dai ricchi genitori in varie cliniche specializzate che non riescono però a guarirla. Dopo vari e successivi tentativi di cura, Anna, condotta in Svizzera, viene affidata ad una psichiatra, madame Blanche che in seguito ad una lunga e paziente opera di ricostruzione psichica - condotta con metodi non tradizionali e con trasporto affettivo fuori dal comune - riesce a riportarla alla normalità.
SCHEDA FILM

Regia: Nelo Risi

Attori: Ghislaine D'Orsay - Anna Zeno, Margarita Lozano - M.me Blanche, Umberto Raho - Sig. Zeno, padre di Anna, Gabriella Mulachie' - Silvia, madre di Anna, Sara Ridolfi - Infermiera, Giuseppe Liuzzi - Dottore, Manlio Busoni - Dottore, Marija Tocinowsky

Soggetto: Marguerite A. Sechehaye - saggio

Sceneggiatura: Nelo Risi, Fabio Carpi

Fotografia: Giulio Albonico, Sebastiano Celeste - operatore

Musiche: Ivan Vandor

Montaggio: Otello Colangeli

Scenografia: Nato Frascà

Arredamento: Francesco Antonacci

Costumi: Nato Frascà

Aiuto regia: Nato Frascà

Altri titoli:

Journal d'une schizofrène

Diary of a Schizophrenic Girl

Durata: 109

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE, 35 MM (1:2.35) - EASTMANCOLOR

Tratto da: saggio omonimo di Marguerite A. Sechehaye (Giunti Editore, 2006)

Produzione: GIAN VITTORIO BALDI PER IDI CINEMATOGRAFICA, RAI

Distribuzione: MEDUSA DISTRIBUZIONE - MONDADORI VIDEO

NOTE
- CONSULENZA SCIENTIFICA: FRANCO FORNARI.

- PRESENTATO ALLA XXIX MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (1968).

- PRESENTATO AL 61° FESTIVAL DI LOCARNO (2008) NELLA SEZIONE 'ICI & AILLEURS'.
CRITICA
"Anche se si possono, nel film, riscontrare intenti didattici e scientifici nella descrizione della cura di un caso di schizofrenia, il regista è riuscito con uno stile asciutto e vigoroso insieme a ricreare un dramma intimo sotto il profilo umano e a suscitare una viva partecipazione nello spettatore. Di rilievo l'interpretazione". ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 66, 1969)

"E' forse il primo film italiano sui meriti della psicanalisi che sappia raggiungere il doppio obiettivo della divulgazione intelligente e dell'efficacia spettacolare". (Giovanni Grazzini, 'Corriere della Sera', 7 settembre 1968)