“Mia moglie ha detto che sono la donna più brutta che abbia mai visto”. Parola di Luca Zingaretti che nel film Thanks! veste i panni di una transessuale bisessuale con un po’ di confusione al riguardo. Tratta dal testo teatrale Thanks for vasellina l’opera prima di Gabriele Di Luca è una commedia amara che fotografa un’umanità instabile e che ora dal 4 ottobre arriverà al cinema.

“Lo spettacolo a teatro ebbe un grandissimo successo, tanto che registrò il sold out in tutt’Italia -racconta il regista, che è anche l’autore del testo -. Trasporre un’opera dal teatro al cinema non è stato semplice. Ho cercato di trovare un compromesso tra un tipo di linguaggio e l’altro e spero di esserci riuscito”.

In realtà i compromessi per questo film sono stati tanti: dal titolo ai dialoghi. “Alcune parti sono state tagliate come quella su Bruxelles e gli assistenti sessuali. Abbiamo cercato di rendere più digeribile il testo. Certo, se fossi stato un regista cinematografico conosciuto, come lo sono a teatro, avrei avuto una maggiore libertà”, dice Di Luca, che ha scritto la sceneggiatura del film insieme a Luca Infascelli e Gianni Romoli.

“Avrei voluto il titolo originale. Ma Rai Cinema non voleva la parola vasellina e così siamo scesi a patti per Thanks. D’altronde, avendo comprato i diritti d’antenna, hanno deciso loro. Spero che la gente lo riconduca comunque alla fortunata commedia tramite il passaparola”, racconta Luca Barbareschi, che ha prodotto questo film con la sua Casanova Multimedia e che è amareggiato anche per altri motivi.

“Lo abbiamo proposto a tanti festival: Venezia, Berlino, Locarno e Roma- prosegue-. Nessuno lo ha voluto. Nel film c’è una grande star italiana come Luca Zingaretti, ma c’è stato un silenzio che ho trovato pericoloso. Non valorizzarlo e non apprezzare film creativi e provocatori come questo è da stupidi sia da parte dei festival che da parte della distribuzione e degli esercenti. Facile distribuire Bisio e Polanski. Noi per ora usciremo con solo dieci copie”.

Il cast, ad eccezione del citato Zingaretti, del giovane Antonio Folletto (l’agorafobico Fil) e di Claudio Bigagli (Franco), è composto dalla già formata compagnia teatrale che vede protagoniste sul palcoscenico Beatrice Schiros (la madre ludopatica di Fil) e Francesca Turrini (la cicciona Wanda).

“Sono una compagnia teatrale straordinaria- dice Luca Zingaretti-. Hanno fatto un piccolo miracolo in un momento in cui si fa fatica a riempire i teatri e sono diventati una piccola realtà conosciuta. Sono rimasto colpito dalla genialità della scrittura di questa commedia nella quale piangi e ridi al tempo stesso. Ci sono dei passaggi shakespeariani per cui un momento è tutto una festa, e subito dopo è una tragedia”. E sul suo personaggio: “Avevo già fatto un omosessuale in The Pride. Qui interpreto un uomo che non è riuscito a fare il padre, uno con grandi problemi che è entrato in una setta. Ho cercato di restituire la sua tenerezza, ma anche il suo struggimento e la sua follia”.

E infine conclude: “Sono felice di aver fatto questo film e mi auguro che prima o poi gli venga dato il palcoscenico che merita o che possa passare su qualche piattaforma e che il pubblico lo ami almeno la metà di quanto l’ho amato io”.