Non si placano le polemiche su Zero Dark Thirty, il controverso film di Kathryn Bigelow che ricostruisce la caccia e l'uccisione dello sceicco del terrore Osama Bin Laden (Dal 7 febbraio in Italia con Universal Pictures).
Dopo le pesanti critiche alla pellicola, giudicata "grossolamente inaccurata e fuorviante" in riferimento al legame che stabilisce tra i durissimi metodi d'interrogatorio della CIA e la scoperta del rifugio del leader di Al Qaeda, i senatori Dianne Feinstein (California), John McCain (Arizona) e Carl Levin (Michigan) hanno deciso di avviare un'indagine ufficiale per far luce sulla cooperazione tra l'intelligence americana e gli sceneggiatori del film, la stessa Bigelow e Mark Boal. A riportare la notizia è la Reuters.
L'indagine ha come fine quello di appurare se ci fu uno scambio d'informazioni "secretate" tra fonti interne alla Cia e i realizzatori di Zero Dark Thirty e fino a punto queste abbiano influenzato la versione della storia accreditata dal film. In precedenza una lobby dei conservatori, la Judicial Watch, aveva raccolto una mole di documenti inerenti i rapporti tra gli autori della sceneggiatura e l'ex vicedirettore della CIA Michael Morell, attualmente direttore operativo dell'Agenzia. In un comunicato di qualche giorno fa, Morell aveva stigmatizzato la versione della storia sposata dal film giudicandola "non realistica". Tuttavia il direttore Cia ha lasciato aperta ogni ipotesi circa la possibilità che le tecniche d'interrogatorio abbiano giocato un ruolo centrale nell'operazione: "La verità è che molte piste d'intelligence hanno condotto gli analisti della CIA fino al nascondiglio di Abbottabad - ha dichiarto Morell - . Insieme a quelle che scaturivano dagli interrogatori, c'erano molte altre tracce che sono state seguite. Se furono in effetti decisive quelle raccolte durante gli interrogatori, come suggerisce il film, è questione dibattuta che non può essere e non sarà mai appurata".
Interessante infine quanto riferito dall'ex direttore CIA (dal 2008 al 2009) Michael Hayden alla CNN in merito al polverone sollevato dai senatori: "La cosa realmente preoccupante è che alcuni legislatori e gli attuali vertici della CIA si siano sentiti in obbligo di intervenire in maniera così esplicita su un film". E conclude: "Ogni riga di sceneggiatura ha una parte di verità. Gli interrogatori della CIA erano molto duri, ma grazie a questi l'agenzia ha ricavato informazioni rilevanti; e Maya (il nome della protagonista del film interpretata da Jessica Chastain, ndr) è stata una vera eroina".