(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Mi sono rifiutato di presentare il mio film in Russia sul grande scrittore russo Lev Tolstòj dopo che i russi hanno invaso l'Ucraina".

Lo ha detto il regista statunitense Frederick Wiseman, 92 anni, maestro del documentario internazionale, premiato per la carriera con il Leone d'oro e l'Oscar, presentando alla Mostra del Cinema di Venezia Un couple (2022), il suo primo film di finzione dedicato all'autore di "Guerra e pace" e "Anna Karenina" al suo contrastato rapporto con la moglie Sofia, interpretata da Nathalie Boutefeu, che spiega: “Sofja Tolstaja è stata innamorata di Lev Tolstoj per tutta la vita: nutriva una passione profonda nei suoi confronti e non poteva farne a meno. Soffriva, ma continuava ad amarlo. Era croce e delizia allo stesso tempo”.

Nathalie Boutefeu in Un couple di Frederick Wiseman

"Sono stato invitato a presentare il film al Festival internazionale di San Pietroburgo - ha spiegato Wiseman in conferenza stampa - ma mi sono rifiutato a causa della guerra in Ucraina. Per me è stata una decisione lacerante ma necessaria. Siccome gli organizzatori del Festival non hanno espresso il loro contrasto alla guerra e al governo russo, ho declinato l'invito, anzi mi sono proprio rifiutato", ha aggiunto Wiseman.

"Molti mi considerano un monumento del documentario ma io alla mia età cercavo una nuova sfida, avevo il desiderio di fare qualcosa di diverso e così mi sono dedicato per la prima volta a una fiction", racconta ancora il regista, che spiega: "E' un film sul rapporto tra un uomo e una donna e al tempo stesso sui temi universali dell'amore, della vita di coppia e della creatività", ha sottolineato il cineasta.

"Nei documentari ho cercato di creare mondi attraverso le voci di centinaia di persone - ha spiegato Wiseman - Nel mio primo film ho cercato di creare un mondo con una sola persona, con il monologo".

Un couple è stato girato in soli ventitré giorni, nel maggio del 2021, nel giardino La Boulaye, sull’isola di Belle Île, in Bretagna. La troupe consisteva di sei persone e una sola attrice, Nathalie Boutefeu, che ha collaborato anche alla sceneggiatura, dopo aver letto con Wiseman oltre tremila lettere scambiate tra Lev e Sophia. Le scene sono state girate sulle scogliere, sulle spiagge e nel giardino in piena fioritura primaverile.

"Gli animali, gli insetti, i fiori, gli alberi e i suoni del giardino sono anch'essi protagonisti del film, che altrimenti è un monologo", ha spiegato il regista.

Un couple è incentrato su una lunga relazione tra l'autore dei capolavori "Guerra e pace" e "Anna Karenina" e sua moglie. I due furono sposati per trentasei anni, ebbero tredici figli, nove dei quali sopravvissero: entrambi tenevano un diario; anche se vivevano insieme, nella stessa casa, si scrivevano spesso delle lettere. Tolstoj leggeva i loro diari ad alta voce agli ospiti invitati alle cene.

"I Tolstoj erano anche una coppia problematica: spesso litigavano ed erano molto insoddisfatti l'uno dell’altra, anche se di tanto in tanto godevano di intensi momenti di riconciliazione", ha raccontato Nathalie Boutefeu, anche lei presente alla conferenza stampa al Lido.

Per 64 minuti in scena appare solo Sofia che riflette sulle gioie e i dolori della vita insieme a Tolstoj, ispirandosi alle lettere che la coppia si scriveva e dalle pagine dei loro diari.

"Quell'amore fece soffrire molto Sofia ma lei lo amò per tutta la vita - ha raccontato l'attrice francese interprete del monologo - Il marito scrittore è presente nell'assenza, l'uomo c'è senza esserci, così come accadde nella vita reale di Sofia".

Da alcuni anni Frederick Wiseman ha deciso di vivere in Francia, perché, ha detto con ironia, "è un paese dove si mangia bene".

E ha deciso si girare il film in Bretagna completamente all'aria aperta "perché così si può godere di un paesaggio meravigliosi per gli occhi". A una giornalista russa che gli chiedeva conto del perché avesse girato il film in Francia anziché in Russia, il regista ha così risposto: "Secondo me non era necessario ambientare il film nei luoghi in cui Tolstoj è realmente vissuto. Il film è pienamente una finzione artistica e non una trasposizione letterale della vita dello scrittore".