Si può trasformare la malattia del proprio figlio - un cancro al cervello a soli diciotto mesi - in un film? La guerra è dichiarata di Valérie Donzelli dimostra di sì. Osannato in Francia - che l'ha pure scelto per farsi rappresentare all'Oscar - e da venerdì nelle nostre sale, è un energico e originale esempio di cinema ospedaliero, che trascende tutti i cliché del filone per raccontare - tra vita e finzione - la lunga e dolorosa battaglia condotta da due giovani genitori (la stessa Donzelli e l'ex compagno di vota, Jérémie Elkaim) contro l'infame malattia che ha colpito il loro Adam (nella realtà il figlio si chiama Gabriel). Lacrime? Anche, ma anche tantissima voglia di vita e musica e...cinema.
Cinema da cui pesca a iosa, come omaggio e rimando indiretto, Attack the Block di Joe Cornish, modello di fantascienza sociale che immagina un'invasione aliena nei ghetti di Londra. Abitati da ragazzini di colore e reietti del terzo tipo. Gli stessi che popolano il famigerato centro penitenziale di El Pueblito, a Tijuana, Messico. Il Viaggio in Paradiso di Adrian Grunberg cambia destinazione e diventa destinazione inferno: vi finisce per una serie di circostanze poco chiaro Driver, cittadino americano e ladro preso con le mani nel sacco, interpretato da Mel Gibson. Il quale oltre al carisma ci mette l'abilità da cecchino e l'astuzia della volpe per sopravvivere in una specie di città-inferno dove spadroneggiano boss, trafficanti di organi e delinquenti senza speranza. Fondamentale sarà il supporto di un ragazzino di 10 anni.
Operazione di genere è anche Love & Secrets di Andrew Jarecki, un thriller con protagonisti Ryan Gosling nei panni del giovane rampollo di una ricca famiglia di immobiliaristi e Kirsten Dunst in quelli della moglie. Quest'ultima scompare e il marito accusato di omicidio. Da una storia realmente accaduta. C'è di sicuro uno scheletro nell'armadio di Anna Paquin, alias Margaret, protagonista e titolo del film di Kenneth Lonergan: 17 anni è già lacerata dai sensi di colpa perché convinta di aver provocato un incidente, costato la vita a una donna. Inizia così a maltrattare se stessa e tutti coloro che le stanno attorno, Matt Damon compreso. E non doveva essere messa bene nemmeno la personalità della grande Marilyn Monroe, rievocata - una parte almeno - dal biopic di Simon Curtis, Marilyn, con Michelle Williams nei panni della sfortunata diva.
Altro thriller, altra corsa: ecco killer Elite, con il trio Jason Statham (Danny Bryce) Clive Owen (Spike) e Robert De Niro (Hunter): quando il suo amico e mentore, Hunter, viene catturato, Danny Bryce - ex membro dello Special Air Service britannico - si trova costretto a rientrare in azione. La sua missione: vendicare la morte dei figli del sultano dell'Oman, ma per riuscirvi dovrà vedersela con una squadra clandestina di uomini spietati - i "Feather Men" - capitanati dall'astuto Spike, un ex SAS che non vede l'ora di combattere una nuova guerra.
Infine spazio all'animazione con Lorax - Il guardiano della foresta e il finto documentario Il Mundial dimenticato, sul fantomatico mondiale di calcio giocato in Patagonia nel '42.