Henry Selick ci era mancato. L'autore di Nightmare Before Christmas (1993), uno dei migliori film in stop-motion di tutti i tempi, si presenta tredici anni dopo la sua ultima fatica (James e la pesca gigante) regalandoci una nuova perla dell'animazione. Trionfo della fantasia, fiaba gotica, prodigio della tecnica, Coraline e la porta magica - da oggi nelle sale italiane - è il riuscitissimo adattamento "a passo uno" e in 3D del racconto di Neil Gaiman. Narra la storia dell'undicenne Coraline Jones, una specie di Alice moderna, che scopre nella propria abitazione il nuovo Paese delle Meraviglie: un mondo speculare alla realtà, dove i genitori sono amorevoli, i pasti succulenti e i vicini di casa formidabili compagni di gioco. Se per la bambina la fregatura sarà immancabilmente dietro l'angolo, per il pubblico di ogni età il prezzo del biglietto si rivela invece un ottimo affare. E sono soldi ben spesi anche quelli per Una notte da leoni di Todd Philips, film che regala momenti di divertimento sfrenato tra i Casinò di Las Vegas, sciagurati postumi da sbornia e memorabili equivoci. Protagonisti, dialoghi e scorrettezze travolgenti. Politically correct al bando anche ne La ragazza del mio migliore amico, rivisitazione in chiave triviale della classica commedia romantica. La storia: Dustin ha finalmente trovato la donna dei suoi sogni, Alexis, una ragazza bella, intelligente e dal carattere risoluto. Quando la sua relazione comincia a dare segni di cedimento, Dustin, per riconquistare il cuore dell'amata, decide di rivolgersi al suo amico, uno sciupafemmine dalla condotta sciagurata. Nel cast Dane Cook, Jason Biggs e Kate Hudson. Dal ménage a trios de La ragazza del mio migliore amico alle relazioni pericolose di Amore & altri crimini (regia di Stefan Arsenijevic) con un triangolo amoroso che vede coinvolti Stanislav, giovane sognatore, Anica, un incantevole trentenne, e Milutin, un malvivente sentimentalmente legato alla donna. Un vortice di passioni, ipocrisie e denaro destinato inevitabilmente a travolgere le vite dei protagonisti.Amori e disastri interessano anche l'indie australiano Look Both Ways di Sarah Watt che inizia con il tragico deragliamento di un treno per immettersi subito dopo nei binari del minimalismo autoriale e ideologico: una vademecum per non finire schiacciati dalle piccole e grandi sciagure di ogni giorno. La cronaca nera vira decisamente verso l'horror in Borderland di Zev Berman, che si è ispirato a un fatto realmente accadutogli  in Messico 25 anni fa:  due poliziotti messicani entrano in una villa disabitata, e finiscono nelle mani di una setta di sadici votata a torture e sacrifici umani. Dalla Norvegia arriva invece la piccola commedia senile Il mondo di Horten sulle disavventure di un capotreno prossimo alla pensione e stanco della solita routine. Infine gli italiani: mini distribuzione (solo al Mexico di Milano) per il bel film di Paolo Benvenuti, Puccini e la fanciulla, e per il giovanilistico Diari di Attilio Azzola, vincitore del Gran Juniors a Cannes.