Giusto pochi giorni fa il presidente dell'Anem, Carlo Bernaschi, denunciava l'eccessiva offerta di novità cinematografiche, con "l'uscita contemporanea di 8, a volte 10 film, a weekend". La concentrazione di titoli, l'abbiamo scritto più volte, è un danno per il cinema: abbrevia la vita dei film in programmazione - i danni maggiori sono ovviamente per le opere d'autore, che pagano per prime il continuo rinnovamento - sfavorisce le piccole case di distribuzione e danneggia paradossalmente il pubblico che, di fronte a una così cospicua ma volatile offerta, non riesce ad assorbire tutto quello che gli viene proposto di settimana in settimana. Tanto per non smentire Bernaschi l'ultimo weekend di novembre scarica nelle sale ben nove titoli nuovi. Dominante la commedia, in tutte le sue declinazioni: americana, nostrana, brillante, demenziale, matura, adolescenziale.
Una spanna sopra tutte il piccolo gioiellino della Fox, 500 giorni insieme di Marc Webb, divertente colpo di frusta all'immaginario romantico - del cinema e non solo - che vede protagonisti Joseph Gordon-Levitt e Zooey Deschanel. Lui è ingenuo e sentimentale, lei cinica e impermeabile alle cotte, insieme fanno la storia d'amore più sbagliata degli ultimi anni. I capricci del sentimento, ma risolti in maniera più classica e accomodante, al centro anche de La dura verità, con Katherine Heigl e Gerald Butler. Il film di Robert Luketic mette in scena gli ostacoli del cuore affrontati da una cinica produttrice di talk show televisivi e il volto nuovo del netword, Mike Chadway, ideatore di un programma di successo ("La dura verità") dove gli uomini dicono tutto quello pensano delle donne. I due non si sopportano, ma...Il made in Italy risponde con l'esordio sul grande schermo della star di Zelig, Checco Zalone, in Cado dalle nubi, che rispolvera vecchi regionalismi e numeri da cabaret per la sua grande avventura milanese alla ricerca del successo canoro. Più seri i temi di Meno male che ci sei, con Claudia Gerini e l'esordiente Chiara Martegiani (già tra gli Amici della De Filippi), che rappresenta un timido tentativo della commedia nostrana di sganciarsi dal filone adolescenziale: la Gerini e la Martegiani , unite da un lutto comune e alle prese ognuna con le difficoltà della propria età (una è una quarantenne single, l'altra un'adolescente orfana), dovranno trovare un modo per sostenersi e crescere insieme.
Si cambia completamente registro con le altre due novità italiane del weekend: La cosa giusta di Marco Campogiani è una storia d'amicizia tutta al maschile che vede protagonisti due agenti di polizia diversissimi tra loro e un arabo sospettato di terrorismo. Protagonisti Paolo Briguglia, Ahmed Hafiene ed Ennio Fantastichini. Senza amore di Renato Giordano s'immerge invece nel mondo dell'infanzia, popolato di innocenti e di orchi: Luigi, cresciuto in mezzo al disagio economico e familiare, è un bambino insofferente e vulnerabile che riceve le attenzioni di un uomo, motivato da pulsioni tutt'altro che buone. Sempre in tema di provocazioni e scandali, arriva Francesca di Bobby Paunescu, pellicola già nota alle cronache per l'affondo su Alessandra Mussolini, che avrebbe voluto far bloccare la sua circuitazione. Così non è stato e Francesca - interpretato dalla bellissima Monica Birladeanu - approda nelle nostre sale sollevando la questione rumena. E non dimenticando quella italiana.
Grandi nomi per gle ultime due novità che segnaliamo: Ben Barnes e Colin Firth riportano in vita opera e dannazione di Wilde in Dorian Gray di Oliver Parker, adattamento del celebre Ritratto dello scrittore inglese. Colin Farrell è invece un reporter di guerra britannico in Triage di Danis Tanovic, tornato a casa da un servizio fotografico in Kurdistan ferito, traumatizzato e con qualcosa da nascondere.