E' il giorno di Avatar. Il kolossal sci-Fi firmato James Cameron arriva nelle nostre sale con una pletora di copie: 932 (avvicinandosi al record di 1000, stabilito nel 2007 da Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo), 414 delle quali in 3D, praticamente il 100% di quelle nel nostro paese. Attesa spasmodica per quello che è stato definito da gran parte della critica internazione come il punto di non ritorno del cinema di fantascienza, il film più innovativo degli ultimi dieci anni, il trionfo della stereoscopia, la nuova frontiera della visione e chi più ne ha più ne metta. Gli epiteti, gli acronimi (CG, HD, 3D) e le espressioni robo-tecniche (performance capture, motion capture, live action) si sprecano, ma potrebbero rivelarsi astrusi e inutili ghirigori lessicali se la creatura di Cameron - nuovamente dietro la macchina da presa 12 anni dopo il Titanic - non dovesse sbancare come ci si attende.
Il problema, va detto, è solo per la Fox italiana, visto che il film ha già racimolato nel mondo (dove è uscito un mese fa) più di 1 miliardo e 400 milioni di dollari. Tradotto: Avatar è il secondo incasso più alto di tutti i tempi, proprio dietro il Titanic (che totalizzò 1 miliardo e 842 milioni di dollari). Cameron si conferma invece uno straordinario cavallo di razza in mano all'industria americana. La storia di Avatar passa quasi in secondo piano, soppiantata dai suoi stessi numeri e dalle sue magie. In breve: Jake Sully, ex-marine ferito e paralizzato dalla vita in giù durante un combattimento, per partecipare a un programma chiamato 'Avatar', grazie al quale avrà nuovamente un corpo sano, arriva sul pianeta Pandora, abitato dalla razza umanoide dei Na'vi. Tuttavia, a sua insaputa Jake sarà reclutato per invadere il pianeta e ben presto si troverà costretto a scegliere se combattere per gli invasori o unirsi alle forze indigene. Nel cast la rising star Sam Worthington (l'australiano dagli occhi di ghiaccio che aveva già rubato la scena a Christian Bale in Terminator Salvation), la rediviva Sigourney Weaver e la bellissima aliena Zoe Saldana. Domenica il film sarà in gara per quattro Golden Globes: Miglior film, regia, colonna sonora e canzone originale (I See You, cantata da Leona Lewis).
Nel weekend sequestrato dal film di Cameron (un terzo delle nostre sale occupate), segnaliamo anche l'uscita della nuova commedia di Paolo Virzì La prima cosa bella, che con una delisiosa carrellata all'indietro ci riporta nell'Italia anni '70 per raccontare la storia di Anna Nigiotti, mamma giovane e affascinante che viene eletta Miss del più celebre stabilimento balneare di Livorno. Titolo di scarsa rilevanza che sarà invece il motore della vicenda e un moltiplicatore di guai per la protagonista, interpretata dalla moglie del regista, Micaela Ramazzotti. Con lei Stefania Sandrelli (nello stesso ruolo della Ramazzotti, ma da adulta), Claudia Pandolfi, Valerio Mastandrea e Marco Messeri.
Infine, melò griffato per l'esordio in regia dello stilista americano Tom Ford, A Single Man (dall'omonimo romanzo di Christopher Isherwood), che narra della crisi esitenziale di un professore universitario, George Falconer, mai più ripresosi dopo la tragica morte dell'amante. Film elegantissimo, cucito addosso a un superlativo Colin Firth, Coppa Volpi all'ultima Mostra del Cinema di Venezia.