Suggestioni ultraterrene per due delle quattro novità del weekend: Amabili resti di Peter Jackson - tratto dall'omonimo romanzo di Alice Sebold - racconta la tragica storia di Susie Salmon, una quattordicenne che viene violentata e uccisa dal vicino di casa. Tranquilli, non vi stiamo svelando nulla che il film non dica già dall'inizio. Il motore narrativo di Amabili resti non è il thriller infatti, ma il dramma che cresce attorno a questo crimine, narrato attraverso il punto di vista della vittima, finita da qualche parte lassù nel cielo, nella terra di mezzo dove i morti non vogliono ancora lasciare i vivi. Stanley Tucci, che interpreta l'omicida, ha ottenuto una candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista. Bravissima anche la protagonista, Saoirse Ronan.
Dai morti che non vogliono lasciare i vivi, ai vivi che non vogliono diventare morti: racconta la speranza degli incurabili Lourdes di Jessica Hausner (uscito giovedì 11), film sul senso del miracolo o sulla sua assenza, fate voi. Sul filo di un documentarismo solamente formale (perché la soggettività del punto di vista registico è invece forte e si vede), la cineasta austriaca racconta un microcosmo sfaccettato e ambiguo, dove convivono mercanzie sulla fede e slanci sinceri, guarigioni improvvise e invidie inaspettate, comunanza e adesione, invidia e cinismo. In un continuo accavallarsi di note liete e stonate che ha fatto gridare al "miracolo" (ideologico ed estetico) taluni e alla "vergogna" gli altri. Cinematograficamente ineccepibile, oltre ai critici del FIPRESCI il film è stato premiato a Venezia sia dagli agnostici che dai cattolici.
L'amore è eterno finché dura: potrebbe essere il sottotitolo implicito del nuovo film di Federico Moccia, Scusa Ma Ti Voglio Sposare, seguito della storia d'amore tra Alex (Raoul Bova) e Niki (Michela Quattroociocche) che dopo essersi giurati amore eterno decidono ora di convolare a nozze. Ma gli imprevisti e i ripensamenti sono dietro l'angolo. Sequel di Scusa Ma Ti Chiamo Amore, più corale e divertente. Infine spazio all'infanzia con Maga Martina e il libro magico del draghetto, racconto di formazione che vede protagonista una bambina diventata improvvisamente l'erede di una potente maga, Teodolinda. Ma il potere è un guaio se manca il senso di responsabilità. A dirigere questo "piccolo" fantasy Stefan Ruzowitzky, che con Il Falsario due anni fa era stato premiato con l'Oscar al miglior film straniero.