“Il prodotto italiano e la tecnologia digitale”: questi i due argomenti centrali del futuro di Warner Bros. Italia, come ricordato dal Presidente della major Barbara Salabè oggi a Sorrento, durante le Giornate Professionali di Cinema. Fresca vincitrice del Biglietto d'oro come prima società di distribuzione del 2012 (successo che non arrivava da 17 anni), Warner ha intenzione di lavorare con maggiore frequenza sul prodotto italiano, importante per sviluppare il valore artistico del film e intercettare gli umori del pubblico, una sfida che si concretizza nel 2013 in cinque titoli di casa nostra: il 1° gennaio esce La migliore offerta, nuovo film di Giuseppe Tornatore, girato in lingua inglese con Geoffrey Rush e Jim Sturgess protagonisti. A presentare Studio illegale di Umberto Carteni, con Fabio Volo (in sala dal 7 febbraio), c'era il regista , al secondo film dopo Diverso da chi?, mentre per Tutti contro tutti (release fissata al 28 febbraio) sono intervenuti Rolando Ravello, regista esordiente e protagonista, e Marco Giallini, coprotagonista. Sono previsti per il secondo semestre, invece, Piccola impresa meridionale di Rocco Papaleo e L'ultima ruota del carro di Giovanni Veronesi.
Ma il listino Warner parla, ovviamente, anche americano: dopo Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato di Peter Jackson (in sala dal 13 dicembre), il 17 gennaio arriva, molto atteso, Django Unchained di Quentin Tarantino e, a seguire, Gangster Squad di Ruben Fleischer (21 febbraio) interpretato, tra gli altri, da Sean Penn e Ryan Gosling. Il 28 marzo sarà la volta de Il cacciatore di giganti di Bryan Singer, mentre Il grande Gatsby di Baz Luhrmann, con Leonardo Di Caprio è previsto nelle sale a partire dal 16 maggio. Nel novero notevole e elevato di proposte, si segnala anche l'ultimo Almodovar Gli amanti passeggeri, con Cecilia Roth, in sala dal 21 marzo.
Nella mattina c'è stato spazio anche per le convention di Videa-CDE, AI Entertainment, M2 Pictures e Moviemax. Marina Marzotto, direttore generale Moviemax, ha sottolineato l'esigenza di soddisfare fasce di pubblico sempre più sfaccettate e difficili da intercettare, e ha dato la parola ad Alessandro Gassman, regista e protagonista di Razzabastarda, film d'esordio presentato e premiato al recente Festival di Roma. Gassman ha raccontato la genesi del film, nato dopo un viaggio teatrale durato tre anni con un testo che anche al cinema ha trovato un'opportuna collocazione: un film popolare, lo ha definito, che vuole comunicare la complessità di alcuni problemi e insieme trasmettere il senso di una possibile umanità nella convivenza e nel reciproco rispetto.