Andrzej Wajda girerà un film sul massacro nella foresta di Katyn, dove nel 1940 22.000 soldati e ufficiali polacchi prigionieri furono uccisi dalla polizia politica sovietica (Nkvd). Lo ha annunciato il regista durante un'intervista a una radio polacca. "Per molti anni ho cercato un libro che potesse aiutarmi a scrivere la sceneggiatura di un film su questa tragedia", ha detto l'autore di capolavori come L'uomo di marmo e Danton. Decisivo è stato l'incontrato con lo scrittore polacco Wlodzimierz Odojewski, che aveva già affrontato questo tema in alcune sue opere. "E' un mio triste dovere girare questo film", ha detto ancora Wajda e ha chiarito che il film "dovrà avere la forza di un manifesto, in grado di presentare ciò che pensiamo noi oggi di questo massacro". Le riprese di Post mortem (questo il titolo) inizieranno alla fine del 2005 a Cracovia. La storia partirà dal 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, e mostrerà alcuni personaggi che si interrogano sulla morte dei loro familiari a Katyn. Le vittime della tragedia di Katyn vennero legate con speciali nodi che bloccavano i polsi e la gola, freddati con un preciso colpo alla nuca e gettati in diverse fosse comuni. Questa operazione è rimasta per più di 50 anni avvolta nel mistero e nella menzogna. A chi apparteneva la regia di questo crimine? A quale delle due dittature che si erano gettate di comune accordo sulle spoglie della Polonia, la Germania nazista e la Russia comunista, spettava la responsabilità di quanto accaduto? Rimasto ignoto all'opinione pubblica per tre anni, l'eccidio fu reso noto al mondo nella primavera del 1943 dalla radio tedesca. Ma soltanto agli inizi degli anni Novanta Mosca ha riconosciuto le sue colpe nel massacro.