“Una donna non farà mai una rapina? Pregiudizio!”. A parlare è la regista Michela Andreozzi che, per il suo secondo lungometraggio, ha scelto di raccontare una storia vera, letta sul trafiletto di un giornale: quella di alcune Brave ragazze che, negli anni ottanta nella provincia francese, decisero di impugnare le armi e di rapinare la banca del paese travestite da uomini. Nonostante la scarsa possibilità di farcela, le quattro donne portarono a termine non solo quel primo colpo, ma anche altre sei rapine.

Ad interpretare questa banda di Avignonesi, che furono chiamate le Amazzoni, senza paura né legge, sono Ambra Angiolini, Ilenia Pastorelli, Serena Rossi e Silvia D’Amico.

“Ho riambientato a Gaeta questa vicenda realmente accaduta in Francia. Molte cose sono vere. Per esempio che queste giovani fumarono mille sigarette prima di compiere il colpaccio. Ho scelto invece di sviluppare la storia sempre negli anni ottanta perché adesso, per via della tecnologia, colpi di quel tipo non sarebbero più possibili”, racconta la regista che ha anche scritto la sceneggiatura del film insieme ad Alberto Manni.

Dalla pasionaria disoccupata e madre di due figli (Ambra Angiolini) alla timida e devota alla Vergine (Serena Rossi) fino alle due sorelle di indole opposta (Silvia D’Amico e Ilenia Pastorelli), queste Brave Ragazze sono quindi protagoniste di una commedia tutta al femminile. Nel cast, oltre al nutrito gruppo di donne, che si completa con Stefania Sandrelli (è la mamma di Ambra) e la stessa regista, anche qualche uomo: Luca Argentero, qui nei panni del commissario Morandi, Max Tortora, che è il prete del paese, e infine Massimiliano Vado, che interpreta il marito violento di Serena Rossi.

“Faccio una donna indipendente dalla formalità e da tutto quello che si dovrebbe fare. Questo è un film gentile e raro in questi tempi”, dice Ambra Angiolini e Ilenia Pastorelli: “Io normalmente sono sempre la fidanzata di o l’amica, subordinata alla figura maschile. Qui invece sono una ribelle che si fa tante domande su se stessa. Inoltre vorrei sfatare il mito per cui tra le donne non si può lavorare bene”.

Prosegue poi Serena Rossi: “Siamo state molto a contatto tra noi perché la sera, dopo le riprese, stavamo tutte nello stesso albergo a Gaeta. Il mio personaggio è una donna devota alla Madonna che ha un marito violento, ma per fortuna ha queste amiche che la vogliono proteggere”. Infine interviene Silvia D’Amico: “L’unione di un gruppo di donne può dare grande forza. E Michela è stata davvero brava a dirigerci”.

Alla fine queste donne, una volta in carcere, divennero famose per le loro gesta: socialmente sbagliate, ma umanamente comprensibili e finirono per dare voce a un bisogno di riscatto per altre donne che si trovavano in situazioni simili, di emergenza.

“E’ una storia di solidarietà perché insieme siamo più forti. Non so che fine abbiano fatto queste quattro ragazze francesi perché ci sono poche notizie al riguardo. Sono state in carcere, ma sono state giudicate con clemenza dalla Corte e sono uscite per buona condotta. Inoltre hanno ricevuto grande solidarietà da tutto il paese”, conclude Michela Andreozzi.

Brave ragazze uscirà il 10 ottobre in 300 copie con Vision Distribution.