Si è aperto con successo il primo Stage di critica cinematografica promosso dalla Rivista del Cinematografo in partnership con la prestigiosa rivista francese Les Cahiers du Cinéma e realizzato in collaborazione con l'Ambasciata francese a Roma e l'Accademia di Francia. Lo stage ha aperto i battenti il 4 dicembre a Villa Medici, straordinaria sede dell'Accademia, e proseguirà a partire da lunedì 11 a Palazzo Farnese, uno dei più importanti monumenti di Roma, sede storica dell'Ambasciata. A introdurre al linguaggio della critica i neolaureati e i dottorandi iscritti allo stage, critici e studiosi che interpretano sotto diverse forme un mestiere affascinante quanto difficile da  ricondurre entro schemi precisi. Silvio Danese, che ha aperto i corsi, è infatti un critico "militante", aggettivo con il quale si definisce chi recensisce i film per i quotidiani, ma al contempo è anche autore di saggi e curatore di eventi. La sua lezione, non a caso, ha preso spunto da un filmato dedicato a "Il male nel cinema", realizzato per una esposizione d'arte visiva. Gli altri interventi teorici  hanno spaziato da argomenti di stretta attualità come ad esempio "Il cinema delle due torri. L'immaginario dopo l'11 settembre" affrontato dal responsabile delle pagine culturali della Gazzetta del Mezzogiorno Oscar Iarussi,  a temi di respiro più specialistico quali quelli toccati da Dario Vigano, direttore della Rivista del Cinematografo, che ha analizzato Nostalghia di Tarkovskij a partire da un punto di vista semiologico, e dal giornalista Enrico Magrelli, membro del comitato di selezione della Mostra di Venezia, che si è concentrato sul "Cinema della postmodernità". Le visione guidate, più libere e pensate per lasciar spazio agli studenti di sviluppare un proprio pensiero critico, sono state effettuate dal direttore dell'Infinity Festival di Alba Luciano Barisone, che ha analizzato il documentario La Moindre des choses di Nicholas Philibert; Oscar Cosulich, che a partire da Alla ricerca di Nemo ha raccontato i mille segreti dell'animazione, materia di cui è specialista; Mario Sesti, studioso e direttore di Roma. Festa internazionale del cinema, ha concentrato l'attenzione su Le conseguenze dell'amore di Paolo Sorrentino; Angela Prudenzi, collaboratrice della Rivista del Cinematografo, ha stimolato il dibattito sulla scia della proiezione dell'Infernale Quinlan di Orson Welles. Gli stagisti, provenienti da varie università italiane, da Roma a Firenze, da Lecce a Bari, hanno dimostrato amare la formula dello stage e soprattutto hanno espresso un giudizio particolarmente positivo rispetto al loro coinvolgimento nella discussione, contrariamente a quanto accade durante le canoniche lezione universitarie. Dopo una pausa di tre giorni, le lezioni riprenderanno dunque lunedì 11 e sarà Jean-Michel Frodon, direttore dei Cahiers du Cinéma, a intrattenere gli stagisti nel corso di due lunghe e intense giornate.