Una star per tutte le stagioni. Al Pacino (68 anni), Viggo Mortensen (50 il prossimo 20 ottobre) e Keira Knightley (23 anni), annunciati ospiti del Festival di Roma, rappresentano non solo tre modi diversi d'intendere il cinema e la recitazione, ma tre generazioni - forse tre tipi di pubblico - differenti. Che Rondi abbia pensato pure a questo nel progettare la "sua" kermesse? Non è da escludere. Se di Al Pacino (Premio Marc'Aurelio alla carriera) e Keira Knightley (protagonista di The Duchess, fuori concorso) si era già parlato, la novità dell'ultima ora è il tenebroso Viggo, l'attore di David Cronenberg (e il regista canadese guarda caso sarà a Roma per incontrare i suoi fan) e l'Aragorn de Il signore degli anelli, come dire l'oggetto del desiderio delle donne (tra i cinquanta uomini più sexy del pianeta secondo People Magazine) e il taciturno eroe dei ragazzi. Artista versatile, Viggo. La sua carriera d'attore inizia nel 1985, una particina in Witness - Il testimone di Peter Weir. Nel '91 impone per la prima volta il suo fascino ruvido nel Lupo solitario di Sean Penn. Nel' 93 si ritrova con Al Pacino nel più melò dei gangester movie, Carlito's Way di Brian De Palma (che verrà riproposto nel festival romano in occasione della personale dedicata a Pacino), mentre bisogna aspettare il 2001 per la sua consacrazione definitiva con la saga tolkeniana rivisitata da Peter Jackson. Dal 2005 la collaborazione con Cronenberg (History of Violence, e lo scorso anno La promessa dell'assassino). In mezzo tante piccole partecipazioni in film non indimenticabili, la battaglia per la salvaguardia dei cavalli (l'attore è sostenitore della "American Wild Horse Preservation Campaign" contro l'utilizzo della carne equina a tavola), e una poliedrica applicazione alle arti: dalla fotografia alla poesia (prima di diventare famoso con Aragorn aveva pubblicato una raccolta di poesie dal titolo Ten Last Night), dalla pittura alla musica (Mortensen ha già registrato tre dischi di ascendenza jazz). Un'attività parrallela a quella svolta sui set, ben nota in patria ma perlopiù sconosciuta da noi. Poco male. Il 27 ottobre Mortensen inconterà in Sala Petrassi accoliti e non per tratteggiare un autoritratto completo d'artista, dove si alterneranno scene dei film da lui interpretati, una selezione di suoi brani musicali e il racconto di una passione per l'arte tanto sfaccettata quanto feconda. Ma per chi ama esclusivamente l'attore Viggo niente paura, due suoi film inediti arricchiranno il cartellone romano: il western crepuscolare Appaloosa di Ed Harris (nella sezione "All Human Rights for All"), che era già passato a Toronto dividendo la critica, e Good di Vicente Amorim (in concorso), sull'ascesa del nazionalsocialismo in Germania. Aspettando naturalmente di vederlo nell'attesissimo The Road di John Hillcoat, dal romanzo apocalittico di Cormac McCarthy, a novembre nelle sale americane, misteriosamente sfuggito sia a Venezia che a Roma. Ma questa è un'altra storia da raccontare.