Compleanno ricco di star quello della 70° edizione del Festival di Venezia (28 agosto - 7 settembre). Almeno stando alle indiscrezioni lanciate da Variety: al già annunciato The Canyons di Paul Schrader (Presidente di Giuria Orizzonti), che porterà al Lido la chiacchieratissima Lindsay Lohan, dovrebbero arrivare Gravity, lo sci-fi diretto da Alfonso Cuaron (che alla Mostra aveva già regalato I figli degli uomini, 2006) e interpretato da Sandra Bullock e George Clooney, e Twelve Years a Slave di Steve McQueen (altro habituè della kermesse: due anni fa partecipò alla gara con Shame), dramma razziale d'epoca con Chiwetel Ejiofor, Michael Fassbender e Brad Pitt.
In questa lista di papabili rientrerebbero in teoria anche Captain Phillips, il nuovo film di Paul Greengrass (The Bourne Supremacy, United 93) con Tom Hanks protagonista, Under the Skin di Jonathan Glazer, con Scarlett Johansson, The Zero Theorem di Terry Gilliam, con Christoph Waltz e Matt Damon, Devil's Knot di Atom Egoyan, con Reese Witherspoon e Colin Firth, il thriller ecologico Night Moves di Kelly Reichardt (Meek's Cutoff), con Dakota Fanning e Jesse Eisenberg, e l'autobiografico Abuse of Weakness di Catherine Breillat.
Film chiamati in causa, chiarisce Variety, in virtù di un semplice ragionamento che incrocia date di uscita e pregresse partecipazioni alla manifestazione lagunare. In tal senso il daily americano rilancia sulla partecipazione alla gara di Moebius di Kim Ki-duk, vincitore lo scorso anno del Leone d'Oro con Pietà. Non si capisce allora perché Variety escluda la possibilità di vedere alla Mostra titoli come Her di Spike Jonze (con Joaquin Phoenix e Amy Adams) e Diana di Oliver Hirschbiegel (con Naomi Watts), destinati ad altri "lidi" pur rispondendo agli stessi parametri di quelli inclusi nella lista. A meno che le ragioni in base alle quali è stata stilata c'entrino poco o nulla con il ragionamento.