Sintonie perfette, e non solo di omonimia. L'inedita coppia sino-francese Johnnie (To) & Johnny (Hallyday) sbarca a Cannes e compie la sua vendetta. Vengeance è infatti il titolo del nuovo lavoro del regista di Hong Kong, consueto beniamino sulla Croisette. Benché tracciato sulle orme del re del noir francese Melville, del quale si dichiara "un grande appassionato", Johnnie To tiene subito a precisare alla conferenza stampa che Vengeance "è un mio film, non una copia o remake di Melville: ho portato il gusto di questo grande autore attraverso un eroe romantico, silenzioso ma attivo. Inserendo un attore/personaggio francese ho tentato di trovare un'interazione tra il cinema francese e quello di Hong Kong. Senza trascurare la mia ammirazione anche per Sergio Leone".
Sostituto per ragioni "non chiare" di Alain Delon, l'ex icona del rock francese Johnny Halliday si è detto "entusiasta di lavorare con un regista come Johnnie To. Non ero mai stato in Cina e all'inizio mi sentivo perso, nessuno mi capiva: il che è stato funzionale al senso di straniazione di Costello nel film".
Diverse parti della sceneggiatura sono state cambiate in fase di riprese. Un metodo "che ho già sperimentato lavorando con Jean-Luc Godard", continua l'attore ma è il regista a spiegare il senso di questa scelta: "Io credo nel cinema puro per immagini più che nel cinema 'scritto' e parlato. E soprattutto voglio lanciare un appello a favore del cinema visto sul grande schermo a discapito dei Dvd e della televisione".
Diversamente dagli altri film, in Vengeance c'è un ruolo femminile rilevante, che avvalora, tra le altre, una delle scene che Halliday ha preferito di tutto il film "quella con i bambini sulla spiaggia e quella in cui - finalmente - il nostro eroe uccide il cattivo. Una vera soddisfazione. Costello - spiega l'attore - è un solitario, piuttosto simile a me in alcuni tratti della mia vita, che ho vissuto senza figura paterna. Quando si recita si porta sempre qualcosa di personale davanti alla macchina da presa". Presto To sarà alle prese con Il cerchio rosso, remake dell'omonimo film di Melville del 1970, uscito in Italia con il titolo I senza nome.