“Non è un film verità, nè un documentario, ma una fiaba che vuole dare speranza”. Così il regista pugliese Giuseppe Tandoi presenta la sua opera prima, La città invisibile: racconto di una vita che può sorgere dalle macerie di una città distrutta dal terremoto, L'Aquila.
“Sono aquilano d'adozione, dove ho studiato all'Accademia dell'Immagine. Dopo il terremoto, insieme ai ragazzi delle tendopoli, ho fatto dei laboratori di cortometraggi e ho capito che dovevo raccontare la vita dell'Aquila in quei giorni”, dice il regista, che propone una commedia leggera e divertente nel contesto dell'emergenza post terremoto. “La città invisibile non vuole raccontare il dolore, ma la speranza della ricostruzione e la rinascita della città”, prosegue Tandoi, “Al contrario di Draquila di Sabina Guzzanti il mio film non ha alcuna intenzione politica: la verità è nel mezzo ed era troppo presto per schierarsi e prendere posizioni. Tocca a noi ricostruire la città, quindi diamoci una mossa”. E il produttore Emanuele Nespeca aggiunge: “Il cinema non è solo denuncia, ma anche racconto puro”.
Dopo la tragedia, all'interno del mondo delle tendopoli, nasce l'amore tra Luca (Alan Cappelli) e Lucilla (Barbara Ronchi) e tra il rumeno Sorin (il ballerino di Amici Leon Cino) e l'aquilana Valeria (Roberta Scardola): “Una storia d'amore contrastata alla Romeo e Giulietta”, dice il regista, che non descrive il contrasto tra due famiglie, i Montecchi e i Capuleti, ma tra italiani e stranieri, costretti alla convivenza forzata. “Purtoppo nelle tendopoli il razzismo è un elemento tangibile, ci sono bagni e tavoli usati solo dagli extracomunitari”, aggiunge l'attrice Barbara Ronchi. Nel cast anche Gabriele Cirilli nel ruolo del prete Don Juan, Nicola Nocella nella parte del batterista di un gruppo rock e Riccardo Garrone, un vecchietto che ha deciso di vivere sopra un albero per abbracciare con lo sguardo l'intera città.
Distribuito da Iris Film, La città invisibile uscirà nelle sale il 30 luglio, mentre in Abruzzo l'uscita è posticipata al 27 agosto in concomitanza con la festa della Perdonanza e il 10% degli incassi saranno devoluti al restauro della chiesa aquilana di S. Maria degli Angeli.